Avrebbe potuto camminare in eterno. Gli sarebbe stato facile continuare a camminare mentre tutti i pensieri di morte sarebbero svaniti, assorbiti dalla neve silenziosa. Ben presto pur tendendo l'orecchio non sentì più neppure lo scricchiolio dei passi nella neve e la cosa non lo sorprese, quasi che il corpo gli fosse diventato tanto leggero da non lasciare neppure un’impronta.
...
e allora la sentì, agli inizi molto debolmente e tuttavia distintamente. Sentì la neve cadere lenta nell'aria, ogni fiocco con un suono proprio e distinto e non ostacolato nella caduta così che i suoni di tutti quei fiocchi non mescolavano né stridevano ma si fondevano invece in un canto, quello della neve, che lui sapeva che pochi avevano mai udito. E, pur restando dolce, quel canto diventava sempre più forte mentre lui era sempre più assorbito dalla luce, diventava una cosa sola con la luce... e alla fine non ci furono più piedi che lasciassero impronte né corpo né occhi che brillassero ma soltanto luce e suono e gioia pura ed eterna. Niente passato, niente futuro, niente, neppure un presente, unicamente la nuova gioia che non conteneva ricordi di angustie e lotte e sofferenze... unicamente la nuova gioia... e capì che sarebbe potuto restare lì per sempre
Hubert
Selby jr. , Canto della neve silenziosa