venerdì 24 settembre 2021

Progresso

 

 

Chiamano progresso,
crescita, democrazia,
questa follia del guadagno
che in un colpo solo ha ucciso
il sacro e l’intensità
e la poesia e i canti e il silenzio,
la dolcezza, la devozione.
Solo gli alberi e gli animali
resistono all'inganno.
Ora io credo solo alla luce,
alle rondini e ai cardi.
Quando sfioriscono le rose
annuso i sassi sulla spiaggia.

Franco Arminio

 


 

 

L' arbre du jazz

 


 

 

 

lunedì 20 settembre 2021

Poeti

 

Io sono io.
Sono personale,
soggettiva, intima, singolare,
confessionale.
Tutto quel che mi accade e si ripete
accade a me.
Il paesaggio che descrivo
sono io stessa.
Se vi interessano
gli uccelli, gli alberi, i fiumi,
consultate i libri degli esperti.
Io non sono un dato uccello,
un dato albero,
un dato fiume.
Io sono registrata solo
come un Sé,

Io, ovvero Io.


Nina Cassian, Ars poetica, Una polemica



 

 

Next time

 

Dear companion
We could be in Arizona or France
What will the world be like, when we see each other free of all circumstance?
What difference does it make?
Why don't you take a break
From whatever puts the pressure on you?  

 






domenica 19 settembre 2021

De tranquillitate

 

È importante sapersi ritirare in se stessi: un eccessivo contatto con gli altri, spesso così dissimili da noi, disturba il nostro ordine interiore, riaccende passioni assopite, inasprisce tutto ciò che nell’animo vi è di debole o di non ancora perfettamente guarito. Vanno opportunamente alternate le due dimensioni della solitudine e della socialità: la prima ci fa farà provare nostalgia dei nostri simili, l’altra di noi stessi; in questo modo, l’una sarà proficuo rimedio dell’altra. La solitudine guarirà l’avversione alla folla, la folla cancellerà il tedio della solitudine.

Lucio Anneo Seneca, De tranquillitate animi

 


 

 

 

Autumn

 

 


 

 

 

 

sabato 18 settembre 2021

venerdì 17 settembre 2021

Japan

 

In Giappone esiste una stazione ferroviaria per una sola passeggera.

In Giappone le ferrovie sono tra le più efficienti e capillari al mondo. Di treni ne passano ovunque continuamente, sempre puntuali e a pochi minuti uno dall’altro. E le linee arrivano a coprire spesso anche zone rurali e sperdute. Per questo solo un paese così devoto ai treni poteva decidere di tenere aperta una stazione per una sola persona. Una giovane studentessa del liceo che deve recarsi ogni giorno a scuola.

La stazione ferroviaria giapponese di Kami-Shirataki nell’isola settentrionale di Hokkaido, avrebbe dovuto chiudere anni fa. Il paesino di Shirataki conta solo 36 abitanti! A causa della sua posizione remota non veniva praticamente più usata da nessuno e per la società Japan Railway non aveva più senso far arrivare il treno fino lassù. Invece poi si è deciso di mantenerla attiva per una ragione ben precisa. Si è scoperto che c’era una persona che stava ancora utilizzando la stazione: una ragazza che aveva bisogno per forza dell’unico mezzo pubblico della zona per andare e tornare dal liceo. Non avendo ancora l’età per la patente.

Da allora il treno ha continuato ad arrivare fino a Kami-Shirataki solo per lei. E la stazione viene curata, quando nevica spalata, solo per lei. La fermata continuerà ad esistere fino a quando la ragazza non si diplomerà. Gli operatori ferroviari che se ne occupano hanno persino adattato il loro orario lavorativo all’orario scolastico della ragazza. In modo che possa usare sempre agevolmente la stazione, anche in mezzo alla neve, ed arrivare puntuale a scuola tutte le mattine.

Sempredirebanzai.it

 

Teacher greets students, by having them choose 

which greeting is most comfortable for them.

 

 

 
 

mercoledì 15 settembre 2021

Massacro insensato/Faroe Islands

 


Il peggior massacro della storia.
Quasi 1.500 delfini sono stati massacrati nella più atroce e sanguinosa grindadrap – la caccia “tradizionale” ai cetacei – mai eseguita nella storia delle isole Faroe. Un intero pod di lagenorinchi acuti (Lagenorhynchus acutus) composto da adulti, femmine incinte e piccoli è stato spinto verso riva dalle imbarcazioni dopo un lungo inseguimento, fatto spiaggiare e crudelmente macellato da uomini armati di coltelli. Mai erano stati uccisi così tanti delfini in un'unica, spietata azione. Le famigerate grindadrap sono già ampiamente note per la ferocia, le immagini raccapriccianti e il mare che si tinge di rosso sangue, ma a causa del numero spropositato di esemplari coinvolti, l'ultima mattanza si è trasformata in uno dei più gravi e orrendi atti perpetrati dall'uomo ai danni della natura. È stato un tale massacro da essere considerato illegale persino da alcuni dei residenti della baia in cui sono stati ammazzati i delfini.
A raccontare cosa è accaduto nell'arcipelago atlantico l'organizzazione ambientalista senza scopo di lucro Sea Shepherd, da moltissimi anni impegnata nella tutela della fauna marina in ogni angolo del pianeta. Alle Isole Faroe conduce la campagna “Operation Bloody Fjords” (Operazione Fiordi Insanguinati), nata per documentare quanto accade nelle baie della morte e sensibilizzare l'opinione pubblica. 

Durante l'azione molti delfini sono stati orrendamente mutilati dalle eliche delle barche, come mostrano le immagini diffuse da Sea Shepherd. Nel caos più totale gli animali semi-spiaggiati sono stati presi uno ad uno e barbaramente accoltellati dietro la testa, per recidere il midollo spinale. Questo metodo atroce ha provocato sofferenze inaudite – molti sono morti dopo minuti di agonia – e diffuso terrore tra i delfini ancora vivi, costretti a nuotare nel sangue dei membri della propria famiglia massacrati, in attesa del proprio destino. Molti sono stati trascinati sulla terraferma ancora vivi e agonizzanti, con le mani o con corde legate alle pinne caudali. Nel drammatico video di 10 minuti diffuso sulla pagina facebook di Sea Shepherd si possono vedere i piccoli strappati dalle madri e accoltellati senza pietà, esemplari che si dimenano nel mare lordo di sangue per sopravvivere, mentre gli uomini li bloccano e colpiscono con violenza. Nessuno delfino è sopravvissuto a questa mattanza.

Sterminare un intero pod di circa 1.500 delfini (1.428, per l'esattezza), significa cancellare dalla faccia della Terra un'intera cultura, il patrimonio genetico di animali sociali e intelligenti spazzati via con ferocia disumana, ma che invece ha veramente tanto di umano.

Fonte: scienze.fanpage.it

 


 

 

 

martedì 14 settembre 2021

True love

 

 


 

 

 

 

Always


Io ero una donna arsa, piena di piaghe dentro e fuori, e tuo figlio era un poco d'acqua da cui io speravo figli, terra e salute: ma l'altro era un fiume cupo, pieno di rami, che faceva arrivare sino a me il rumore dei giunchi e il suo cantare fra i denti. E io correvo con tuo figlio, che era come un pochino d'acqua fresca, mentre l'altro mi mandava centinaia di passeri che mi impedivano di proseguire e deponevano brina sulle mie ferite di povera donna appassita, di ragazza accarezzata dal fuoco.                             Io non volevo. Sentimi bene! Non volevo. Tuo figlio era il mio scopo, e non l'ho ingannato; ma il braccio dell'altro mi trascinò come un colpo di mare, come una testata d'un mulo, e mi avrebbe trascinato sempre, sempre, sempre, anche se fossi stata vecchia e i tutti i figli di tuo figlio mi avessero trattenuta per i capelli

Garcia Lorca, Nozze di sangue

 


 

 

 

domenica 12 settembre 2021

Spugna

 

Sono stata spugna. Per molti anni, quasi tutta la giovinezza, appena incontravo qualcuno, ero spugna.

L’avevo imparato nell’infanzia. Stai lí e assorbi tutto.

Non so come, ma quando si incontra una spugna gli altri si sentono invitati a parlare moltissimo. Quando poi se ne andavano ero stanchissima e opaca, completamente senza riflesso. Certe volte andavo a dormire raggomitolata sotto il piumino e quando provavano a svegliarmi mi lamentavo e mi ci avvolgevo ancora piú stretta, come in un bozzolo. Quando una volta finalmente mi chiesero: «Ma cos’hai? Sei malata?» Risposi solo: «Ho visto gente». E allora compresi che era ora di finirla.

Per un po’ mi chiusi a riccio: non volevo piú vedere nessuno.

Poi, dopo anni di India, di tecniche di meditazione e di approdo a comprendere che stare con il respiro non è una tecnica ma una storia d’amore, mi sono tramutata, piano piano, con lenta costruzione, in fontana.

Posso ancora ascoltare, ma solo finché c’è acqua che scorre e la fontana non trabocca. Ma soprattutto, la fontana è lí a disposizione, chi vuole ci va a bere e lei non assorbe niente, scorre. Il cuore non è spugna, è fontana.

Chandra Livia Candiani, Questo immenso non sapere

 


 

 

sabato 11 settembre 2021

Far nulla

 

Quando mi è capitato di riflettere sulle diverse inquietudini degli uomini, sui pericoli e sulle pene a cui si espongono a corte, in guerra, là dove nascono tanti contrasti, passioni, imprese ardite e spesso malvagie, mi son detto spesso che tutti i mali degli uomini derivano da una sola cosa, dal non saper stare senza far nulla in una stanza. 

Blaise Pascal

 


 

 

 

venerdì 10 settembre 2021

Pazzia

 

E' così che arriva la pazzia, dimenticando,

mettendo tutto in ordine. Per quella forzatura

diligente che piano piano, eliminando i guasti,

pulisce gli scaffali, ordina i libri;

e quando ogni cosa è al suo posto

ogni cosa lì resta, al suo posto.

E il tempo si ripiega richiudendosi

nei giorni cassettini, e le notti

sono le cerniere arrugginite del ventaglio

e i pomeriggi si stringono alla sera

consolati dall'ora dei pasti dove resta

una qualche vaga presunzione del dopo.

Patrizia Cavalli, da Vita meravigliosa

 


 

giovedì 9 settembre 2021

Lettera al figlio

 

Non vivere su questa terra
come un inquilino
oppure in villeggiatura 
nella natura
vivi in questo mondo
come se fosse la casa di tuo padre
credi al grano al mare alla terra
ma soprattutto all’uomo.
Ama la nuvola la macchina il libro
ma innanzi tutto ama l’uomo.
Senti la tristezza
del ramo che si secca
del pianeta che si spegne
dell’animale infermo
ma innanzitutto la tristezza dell’uomo.
Che tutti i beni terrestri
ti diano gioia,
che l’ombre e il chiaro
che le quattro stagioni
ti diano gioia,
ma che soprattutto, l’uomo
ti dia gioia.

Nazim Hikmet, Prima di tutto l’uomo (Lettera al figlio)

 



Referendum

 

 






mercoledì 8 settembre 2021

Meraviglia

 

Non ci sono primi della classe, né esperti, né Maestri, se non quelli che ti spingono a conoscere in prima persona, a ferirti e medicarti, e al massimo ti preparano bende e cerotti per quando sosti un momento e li guardi disperato negli occhi: la disperazione dei cani quando non capiscono i nostri comportamenti discontinui. In ognuno di noi c’è un cane spaventato dalla discontinuità dell’esperienza. Una buona pratica, preliminare a qualunque altra, è la pratica della meraviglia. Esercitarsi a non sapere e a meravigliarsi. Guardarsi attorno e lasciar andare il concetto di albero, strada, casa, mare e guardare con sguardo che ignora il risaputo e vede ora. La pratica della meraviglia è una pratica che cura anche il cuore piú ferito della terra. Si può andare a trovare un piccolissimo pezzo di prato, un pizzico di prato c’è sempre, anche in città. E guardare. A lungo. Si apre un universo minimo. Infinite vicende, mutamenti, arrivi, partenze, forme sempre piú piccole man mano che lo sguardo si limita a vedere. Esercitare la meraviglia cura il cuore malato che ha potuto esercitare solo la paura.

Chandra Livia Candiani, Questo immenso non sapere. Conversazioni con alberi, animali e il cuore umano





 

Vite

 

Io ho tre Vite.
La mia, quella che si inventano gli altri,
e quella che gli altri pensano che sia la mia vita.

Fernando Pessoa 

 


 

 

Paralimpiadi

 

leggo di risultati straordinari "nonostante" le condizioni

le condizioni sono simili per ogni atleta, per il primo e per l'ultimo, qualcuno deve pur vincere, come in ogni gara

la luce, la bellezza, a mio parere, è nel rendere eclatante la determinazione, l'ostinazione, il sacrificio, la disciplina per individuare un limite e tentare di superarlo

una metafora esistenziale, buona per chiunque

frequento persone che si aggiudicano quotidianamente invisibili medaglie

allacciando un bottone, infilando una chiave, raggiungendo il divano, attraversando la strada e trovando parcheggio

resistendo all'indifferenza, al pregiudizio, al sospetto e al pietismo

lavorando, incazzandosi, amando

senza inno, alla fine

queste olimpiadi non si disputano ogni quattro anni

ma ogni quattro battiti, circa

Fabio Magnasciutti

 


 



martedì 7 settembre 2021

lunedì 6 settembre 2021

Timidezza

 

La Timidezza delle chiome (“crown shyness”) è il fenomeno, ancora non completamente chiarito, per cui alcune specie di piante evitano il contatto con altre piante e mantengono tra loro una certa distanza, senza mai toccarsi.  

Una delle ipotesi è che sarebbe dovuto al fenomeno di “fuga dall’ombra”, ben noto ai botanici. Le piante, tramite i propri fotorecettori (fitocromi), percepiscono la presenza di un albero vicino grazie al cambio di qualità di luce che raggiunge i fotorecettori stessi. Come conseguenza, la pianta smette di crescere lateralmente, preferendo invece una distensione verticale.

Un’altra ipotesi è che lo spazio lasciato tra le chiome servirebbe a ridurre la possibilità di parassiti, o animali erbivori, di muoversi attraverso la foresta sfruttando le chiome. Col tempo, infatti, sarebbero state privilegiate quelle piante che crescevano mantenendo una certa distanza dalle chiome vicine. Questo verosimilmente permise a queste piante di ridurre gli attacchi di insetti erbivori (come le larve di lepidottero) o di diminuire la frequenza con cui venivano attaccate da fitoparassiti.






sabato 4 settembre 2021

venerdì 3 settembre 2021

Solitudine

 

Poiché siamo imparentati con Dio, sarebbe sconveniente trattarlo da estraneo, senza contare che la nostra solitudine, su scala più modesta, evoca la sua. Ma, per modesta che sia, non ci schiaccia di meno, e quando si abbatte su di noi come una punizione e richiede, per essere sopportabile, capacità e talenti soprannaturali - dove rifugiarci, se non accanto a colui che, escludendo l’episodio della creazione, fu sempre tagliato fuori da tutto? Il solo va verso il più solo, verso il solo, verso colui i cui lati negativi restano, dopo l’avventura del sapere, il nostro unico retaggio. Le cose sarebbero andate diversamente se fossimo stati inclini alla Vita. Avremmo allora conosciuto un’altra faccia della divinità e forse, oggi, avvolti in una luce pura, non contaminata da tenebre né da alcun elemento diabolico, saremmo senza curiosità e immuni dalla morte come gli angeli.

E. Cioran, La caduta nel tempo

 


 


mercoledì 1 settembre 2021

September song

 

 






Arsenali

 

 L'arsenale lasciato dagli americani in Afghanistan







Disorder

 

Nel frigorifero della mia anima
il contenuto è in disordine
scade
senza che nessuno lo apra. 

 

Saaddiyya al-Mufarrih




 

  


Questo siamo

 

32.

Perché questo in fondo siamo,
lanciamo gli animali nello spazio,
puntiamo grattacieli di altezza
siderale contro il firmamento,
diamo ali a macchine a motore.
Ma ai cani facciamo tenerezza,
correndo ci riportano l’amore
se piangiamo ci leccano le mani. 

Andrea Bajani, Dimora naturale