sabato 31 dicembre 2011

venerdì 30 dicembre 2011

Finally







“Acquosi e incapaci di voler essere qualcosa. Come se la gioia non potesse mai appartenerci ma solo sfuggirci. Amandoci soltanto perché avremmo dovuto amarci prima di amarci. Muovendoci goffamente perché la goffaggine è la nostra unica bellezza. Sentendoci speciali come se vivessimo in una canzone degli Style Council. Sfiorendo miseramente. Fallendo pallidamente.
Non siamo passionali, siamo convenzionali. Non desideriamo un buon motivo, desideriamo soltanto averne bisogno. Ma ricominceremo di nuovo, fingendo di essere cambiati. Ma sapendo di essere ancora gli stessi. Di mentire ancora nello stesso modo. E saremo davvero bravi, dei veri artisti, e non penseremo mai di essere inutili. E desidereremo produrre tante tante meraviglie per chi desidera tanto tanto esserne meravigliato. E diremo di essere felici, e lo diremo finalmente piangendo. Finalmente crollando.”

("Finally" di Massimo Grimaldi)

venerdì 16 dicembre 2011

Merry Christmas!



John Zorn :  A Dreamers Christmas (Tzadik)




Rainy Day (Music for)





lunedì 12 dicembre 2011

Ticket to Ride / Pagina Dedicata



I’ m up in the clouds, I’ m up in the clouds....





For a minute there I lost myself, I lost myself...



Where I End and You Begin
(The sky is falling in)


There’ s a gap in between
There’ s a gap where we meet
Where I end and you begin
I’ m sorry for us
The Dinosaurs roam the earth
The sky turns green
Where I end and you begin
I am up in the clouds
I am up in the clouds
And I can’ t
and I can’ t come down
I can watch but
not take part
Where I end and where you start
Where you, you left me alone
You left me alone
X’ ll mark the place
Like the parting of the waves
Like a house falling into the sea
Into the sea
I will eat you alive
There’ ll be no more lies

lunedì 5 dicembre 2011

Sto rifacendo la punta al pensiero



Sto rifacendo la punta al pensiero, 
come se il filo fosse logoro 
e il segno divenuto opaco. 
Gli occhi si consumano come matite 
e la sera disegnano sul cervello 
figure appena sgrossate e confuse. 
Le immagini oscillano e il tratto si fa incerto. 
Gli oggetti si nascondono: 
è come se parlassero per enigmi continui 
ed ogni sguardo obbligasse 
la mente a tradurre. 
La miopia si fa quindi poesia, 
dovendosi avvicinare al mondo 
per separarlo dalla luce. 
Anche il tempo subisce questo rallentamento: 
i gesti si perdono, i saluti non vengono colti. 
L'unica cosa che si profila nitida 
è la prodigiosa difficoltà della visione. 

(Vittorio Magrelli, da Ora serrata retinae)



Natale



giovedì 1 dicembre 2011

Il giornale dei gatti


I gatti hanno un giornale
con tutte le novità
e sull'ultima pagina
la "Piccola Pubblicità".

"Cercasi casa comoda
con poltrone fuori moda:
non si accettano bambini
perchè tirano la coda".

"Cerco vecchia signora
a scopo compagnia.
Precisare referenze
e conto in macelleria".

"Premiato cacciatore
cerca impiego in granaio."
"Vegetariano, scapolo,
cerca ricco lattaio".

I gatti senza casa
la domenica dopo pranzo
leggono questi avvisi
più belli di un romanzo:

per un' oretta o due
sognano ad occhi aperti,
poi vanno a prepararsi
per i loro concerti.


(Gianni Rodari)






martedì 29 novembre 2011

venerdì 25 novembre 2011

Questo Paese






Giuliana

C’è chi, scendendo a Termini dopo un lungo viaggio, e vedendo i tamarri, gli sbirri grassi, gli zingari, i tassisti abusivi, i tassisti non abusivi abbrutiti peggio di quelli abusivi, i turisti con la guida in mano e le infradito, le zorre in rosa col piercing al labbro superiore, le paste rancide dietro il vetro dei bar, i preti, i gatti, gli abusivi, le cospirazioni, i palazzi, le auto blu, i ristoranti, le palme marce, i sampietrini, tira un respiro, e, sentendosi finalmente a casa, s’empie il cuore di quest’Italia benedetta da Dio.
C’è chi invece, come Giuliana, si versa addosso un flacone d’alcool etilico e si dà fuoco, salvo essere spenta quasi subito dalla Polfer e cavarsela con sei ore al Pronto Soccorso e un segno in faccia come di pelle più lucida.

( Vanni Santoni, Personaggi precari)



Mi sono rotto, io mi sono rotto,
non ho più voglia di abitare lo Stivaletto
non ha più senso rimanere, grazie di tutto
aspetto ancora fine mese poi mi dimetto
Tanto il mio lavoro è inutile, diciamo futile
essenzialmente rimovibile, sostituibile, regolarmente ricattabile
il mio lavoro è bello come un calcio all'inguine dato da un toro
il mio lavoro è roba piccola fatta di plastica
che piano piano mi modifica, mi ruba l'anima
dice "il lavoro rende nobili", non so può darsi,
sicuramente rende liberi di suicidarsi
e io mi sono rotto, io mi sono rotto,
non ho più voglia di abitare lo Stivaletto
non ha più senso rimanere, grazie di tutto
aspetto ancora fine mese poi mi dimetto

Precario il mondo precario il mondo
flessibile la terra che sto pestando
atipica la notte che sta arrivando volatile la polvere che si sta alzando
Precario il mondo precario il mondo
non è perenne il ghiaccio e si sta sciogliendo, non è perenne l'aria e si sta esaurendo
e d' indeterminato c'è solo il Quando

Precario il mondo si, finchè è normale
ma sembra ancora più precario questo stivale
che sta affondando dentro un cumulo di porcheria
e quelli che l'hanno capito vedi vanno via
e invece tu non l'hai capito, non l'hai capito
e stringi i denti dietro un tavolo dentro a un ufficio
senza nemmeno avere il tempo di guardare fuori
così non vedi che già cambiano tutti i colori
e intorno a te la gente si agita, si muove sempre
qualcuno grida una protesta che nessuno sente
non c'è un futuro da difendere, solo il presente
e anche di quello di salvabile c'è poco o niente
amore mio non ci resisto, io non ci resisto
vorrei convincerti a raggiungermi ma non insisto
tu riesci ancora a non vedere solo il lato brutto
io invece ho smesso, devo andare, grazie di tutto.

Precario il mondo precario il mondo
flessibile la terra che sto pestando
atipica la notte che sta arrivando volatile la polvere che si sta alzando


E allora il tempo si fermerà improvvisamente,
 e chi si stava amando potrà amarsi per sempre
E allora il tempo si fermerà improvvisamente,
 e chi si stava odiando dovrà
odiarsi per sempre

Amore mio non ci resisto, io non ci resisto
vorrei convincerti a raggiungermi ma non insisto
tu riesci ancora a non vedere solo il lato brutto
io invece ho smesso, devo andare, grazie di tutto.

Precario il mondo precario il mondo
non è perenne il ghiaccio e si sta sciogliendo,
non è perenne l'aria e si sta esaurendo
e d' indeterminato c'è solo il Quando


giovedì 24 novembre 2011

Casette




























































A nido d’ape o a lisca di pesce facciamo una casetta tutta come ci va.
Mettiamo un letto sul pavimento che al mal di schiena ci pensiamo nell’aldilà.
Prendiamo tutti gli accorgimenti, la testa a nord, le gambe 10 gradi a sud-est.
Vieni a vivere come me, vieni a vivere come me, vieni a vivere come me.
Com’è che non ti muovi? Com’è possibile?
Poi fumiamo le sigarette, che a casa nostra non ci vengono mamma e papà.
Mangiamo tutte le scatolette, beviamo birra, andiamo a fare la spesa al discount.
Vieni a vivere come me, vieni a vivere come me, vieni a vivere come me.
Com’è che non ti muovi? Com’è possibile?
Mettiamo un disco sul giradisco, baci in cucina, baci in sala, baci in garage.
Facciamo 120 bambini tutti con dei nomi molto particolari,
così gli canto una canzone,
di quelle belle che li fanno addormentare.
Vieni a vivere come me, vieni a vivere come me, vieni a vivere come me... 

sabato 19 novembre 2011

La Notizia Perfetta



  I Radiohead saranno in Italia tra il 30 giugno ed il 4 luglio 2012 


Ecco le date:

30 giugno: Ippodromo Capannelle – ROMA
01 luglio: Parco delle Cascine – FIRENZE
03 luglio: Piazza Maggiore – BOLOGNA
04 luglio: Villa Manin – CODROIPO (Udine)



venerdì 18 novembre 2011

Personaggi precari


Marina

Marina ha diciassette anni e gli occhi chiari come il mare dell’Elba di fronte al quale è cresciuta. Non si è mai assunta alcuna responsabilità, e lei stessa non si rende ben conto di quanto la sua indolenza faccia soffrire i suoi genitori, né di quanto la sua vaghezza faccia perdere le giornate agli sfortunati che si innamorano di lei e del suo profumo di salsedine.

François

Il vento dolce della Provenza accarezza ogni giorno il corpo vecchio, apparentemente adusto, ma perfettamente funzionante di François. Qualche volta gli fa volare via il basco blu infeltrito.
Claire è morta trentatre anni fa. Loro figlio, Jaqui, nove.
François non ha mai avuto interessi particolari da giovane, figuriamoci ora.
Ma una passione, invero, François ce l’ha: rimanere vivo. Calcolare temperatura, vento, sole, alimentazione, battito cardiaco, colorito, pressione, colesterolo. Centosei anni. In gamba. François ride sotto il sole marzolino.


Ilaria

Ilaria è innamoratissima del suo ragazzo!
Ha riempito le pagine del suo diario di questo concetto! Ha aperto anche un blog per gridare al mondo tutto il suo amore! Si sono conosciuti due settimane fa! L’altro ieri si sono messi insieme! Si sono baciati! Si chiama Mauro! Ha scritto “Mauro” sullo zainetto!
Domani Ilaria scoprirà che il suo ragazzo ha una protesi di plastica ed alluminio al posto della parte inferiore della gamba destra, e rimarrà muta.
Si chiederà se tutto il suo amore stava proprio in quel pezzo di Mauro lì, e si sentirà infinitamente vuota e stronza.


Federico

Federico stanotte si è alzato, ha finalmente preso lo spray fluorescente comprato varie settimane prima, è andato davanti a casa di Lidia e ha scritto sull’asfalto “Chicca pedonami”. Senza la R. Che nervi.

(Vanni Santoni  Personaggi precari)

 

 

giovedì 17 novembre 2011

lunedì 14 novembre 2011

Destino



Destino, secondo definizione, è un percorso prescritto. Per la lingua spagnola è più semplicemente arrivo. Per uno nato a Napoli il destino è alle spalle, è provenire da lì. Esserci nato e cresciuto esaurisce il destino: ovunque vada, l’ha già avuto in dote, metà zavorra e metà salvacondotto. 


(Erri De Luca, da I pesci non chiudono gli occhi)


Finestre



(Finestre di San Gimignano)















































































sabato 12 novembre 2011

venerdì 11 novembre 2011

Piedi


Nei piedi sono localizzate le corrispondenze di tutti gli organi presenti nel nostro corpo; attraverso il  massaggio di particolari zone, si ottengono dei risultati a dir poco sorprendenti. Il massaggio zonale sfrutta le zone riflesse dei vari organi che sono localizzate in punti chiave. Le suddette zone hanno una relazione energetica dimostrabile in maniera empirica. Questa metodica si chiama reflessologia plantare.

Si conoscono tre tipi di conformazioni del piede:

1) piede greco, è il piede di più frequente riscontro, in cui il 2° dito è il più lungo

2) piede egizio, in cui l'alluce è il dito più lungo, mentre le altre dita sono progressivamente più corte

3) piede quadrato, dove alluce, 2° e 3° dito sono pressappoco della stessa lunghezza.


Sulla pianta dei piedi sono concentrati tutti i punti vitali.
In ogni piede vi sono 7200 terminazioni nervose che hanno estesi collegamenti, tramite il midollo spinale ed il cervello, con tutte le parti del corpo.
Il fatto che dal piede si possano individuare e risolvere i disordini può essere giustificato osservando che ogni malattia od ogni perturbamento subclinico si manifesta per traslazione in una zona del corpo anche distante, anatomicamente, dal punto in cui l'anomalia ha avuto origine.
La natura strettamente medica di questi "riflessi" è ancora oggetto di discussione e verifica, ma si ritiene che il concetto di Yin e Yang della medicina cinese (cioè dell'esistenza di due poli che sono in relazione fra loro ) possa in parte spiegare la relazione bipolare che si verifica fra organo interno e superficie corporea. Questa relazione si attua tramite strutture metameriche, specialmente attraverso il sistema nervoso.

 (Da un articolo pubblicato sulla rivista l'Erborista)


































giovedì 10 novembre 2011

[ Intervallo ]





I like beer, and I like cheese
I like the smell of a westerly breeze
But what I like more than all of these
Is to be on horseback

Hey and away we go
Through the grass, across the snow
Big brown beastie, big brown face
I'd rather be with you than flying through space
I like thunder, and I like rain
And open fires, and roaring flames
But if the thunder's in my brain,
I'd like to be on horseback
Some like the city, some the noise
Some make chaos, and others, toys
But if I was to have the choice,
I'd rather be on horseback
Some find it strange to be here,
On this small planet, and who knows where
But when it's strange and full of fear,
It's nice to be on horseback
Some are short, and others tall,
Some hit their heads against the wall
But it doesn't really matter at all,
When you happen to be on horseback
So if you you feel a little glum,
To Hergest Ridge you should come
In summer, winter, rain or sun,
It's good to be on horseback
Hey and away we go
Through the grass, across the snow
Big brown beastie, big brown face
I'd rather be with you than flying through space

 
You know, I'd rather be on horseback



mercoledì 9 novembre 2011