mercoledì 31 ottobre 2018















Self-awareness




- Per favore. Come ti chiami? – domandò al gatto. – Senti, io mi chiamo Coraline. Okay?
Il gatto sbadigliò lentamente e con attenzione, rivelando una bocca e una lingua di un rosa sorprendente. – I gatti non hanno nome – disse.
– No?
No – disse il gatto. – Voi persone avete il nome. E questo perché non sapete chi siete. Noi sappiamo chi siamo, perciò il nome non ci serve.

Neil Gaiman, Coraline













NoTav











































































martedì 30 ottobre 2018

Napoli / Moebius



Jean Girard, in arte Moebius (Nogent-sur-Marne, 8 maggio 1938 – Parigi, 10 marzo 2012) è stato uno dei più grandi e rivoluzionari artisti del XX secolo. Bastava un semplice tratto di matita a rendere unico un suo disegno.
È stato per lungo tempo considerato uno dei maggiori talenti europei e il suo stile ha influenzato una generazione di artisti del fantastico e della fantascienza.


 
 
 



















domenica 28 ottobre 2018

giovedì 25 ottobre 2018











Pensiero



Un tempo non era permesso a nessuno di pensare liberamente. Ora sarebbe permesso, ma nessuno ne è più capace. Ora la gente vuole pensare ciò che si suppone debba pensare. E questo lo considera libertà.


Oswald Spengler, Il tramonto dell’Occidente










 

mercoledì 24 ottobre 2018












Cose difficili



È difficile fare le cose difficili:
parlare al sordo,
mostrare la rosa al cieco.
Bambini, imparate a fare cose difficili:
dare la mano al cieco,
cantare per il sordo,
liberare gli schiavi che si credono liberi.

Gianni Rodari







martedì 23 ottobre 2018

lunedì 22 ottobre 2018

sabato 20 ottobre 2018

Give me a reason












Human




Human, un film di Yann Arthus-Bertrand.  
Documentario, Francia, 2015




















venerdì 19 ottobre 2018














C'è chi




C'è chi meglio degli altri realizza la sua vita.
E’ tutto in ordine dentro e attorno a lui.
Per ogni cosa ha metodi e risposte.
E’ lesto a indovinare il chi il come il dove
e a quale scopo.
Appone il timbro a verità assolute,
getta i fatti superflui nel tritadocumenti,
e le persone ignote
dentro appositi schedari.
Pensa quel tanto che serve,
non un attimo di più,
perché dietro quell'attimo sta in agguato il dubbio.
E quando è licenziato dalla vita,
lascia la postazione
dalla porta prescritta.
A volte un po’ lo invidio
- per fortuna mi passa.

Wislawa Szymborska


















mercoledì 17 ottobre 2018

Resistenza




Quando si parla di resistenza alla morte, sembra si tratti soltanto della propria morte. Ma questo sarebbe troppo poco. Non sarebbe niente. Come far comprendere a fondo, al di là di ogni dubbio, che si tratta invece della morte in quanto tale, e forse non solo e non tanto della durata troppo breve della vita quanto piuttosto dell'azione della morte, che è un'azione tossica.
La morte è la nostra piaga cancerosa, infetta tutto ciò con cui viene in contatto. Lo squarcio della morte nel corso di una qualsiasi vita è sempre ovunque possibile. Teniamo conto della morte, anche quando non la stiamo aspettando.
La cosa sorprendente è che noi, tuttavia, viviamo come se non avessimo nulla a che fare con la morte. Questo doppio binario: vederla ovunque e tenerla nondimeno lontana; riconoscere che a tutti spetta la morte ma negare che spetti anche a noi (perché si costruiscono case, si fanno progetti, si stipulano assicurazioni), questo doppio binario è, per così dire, la menzogna fondamentale dell'esistenza.

Elias Canetti, Il libro contro la morte

















martedì 16 ottobre 2018

domenica 14 ottobre 2018














Pensare




Il singolo, a ben guardare, ha sempre tutto contro di sé e di fronte a tutto deve sempre fare i conti con se stesso, in un processo che, per sua natura, può essere sempre e soltanto un processo mortale.
La vita o l'esistenza non sono altro che l'incessante e in effetti ininterrotto disperato tentativo di salvarsi da tutto sotto tutti gli aspetti possibili, cercando scampo nel futuro che ogni volta altro non fa se non riaprire questo identico infinito, mortale processo. 
La massa rifiuta già il singolo pensiero, figuriamoci l'attività del pensare, perché altrimenti ne sarebbe annientata all'istante, e così abbiamo a che fare con una massa completamente spensierata che in fondo non si oppone a nulla, ma si oppone sempre all'attività del pensiero.

Thomas Bernhard, I mangia a poco




 




giovedì 11 ottobre 2018













Note alimentari




kon-igi:
Il peperoncino non è irritante, anzi, è completamente innocuo, infatti insetti, pesci e uccelli lo possono consumare senza provare il minimo effetto urticante.
La fregatura per noi animali a sangue caldo sta nel fatto che l’evoluzione ha dotato le nostre mucose dei TrpV1 (transient receptor potential cation channel subfamily V member 1) cioè ricettori per la termoregolazione, che reagiscono in maniera ‘esplosiva’ al contatto con questa sostanza, simulando a tutti gli effetti un’ ustione da alimento rovente.
Sebbene l’aumento di temperatura sia in questo caso completamente virtuale, il corpo però risponde con una vasodilatazione volta alla dispersione di questo calore e da qui rossore, gonfiore, sensazione urente e, nei casi più seri, lesioni delle mucose.
I problemi causati da un consumo eccessivo di peperoncino (o da un piccolo consumo ma di peperoncini con gradi Scoville elevati) non sono però virtuali sia perché la risposta a livello gastrico è di ipersecrezione di acido cloridrico (problemi di grastralgia e ulcera) sia perché questa sostanza, consumata a dosi elevate, è stato visto essere co-cancerogena, cioè può partecipare a quei meccanismi di modificazione cutanea che come per le bevande estremente calde possono favorire il presentarsi e il proliferare di cellule tumorali.
@firewalker
Tutti pensano che i semi siano la parte più piccante del peperoncino, in realtà è la placenta, che è l'involucro che li contiene. Il motivo è ovvio: difendere, difendere, difendere. I mammiferi, ma soprattutto i funghi, i batteri e altri microrganismi hanno il brutto vizio di distruggere quello che mangiano o invadono, semi compresi; gli uccelli non hanno quest'abitudine, anzi, spesso aiutano la pianta a disperderli. E qui entra in gioco l'evoluzione che tenta e ritenta ha trovato la sostanza giusta: inferno ai distruttori, paradiso ai disseminatori.
tutte le bevande calde sono cancerogene, anzi tutti i cibi troppo caldi sono cancerogeni. Il problema però sorge quando una popolazione è abituata a mangiare o bere grandi quantità quotidiane dell’alimento caldo.
Il caldo danneggia gli epiteli, costringendo quindi a una riparazione. Riparazione vuol dire moltiplicazione di nuove cellule per sostituire quelle vecchie e danneggiate. Se il danno è continuo e costante aumentano le probabilità di errori nella duplicazione nel DNA, favorendo così lo sviluppo di cellule neoplastiche.












Fuga senza fine




In fondo era un europeo, un "individualista", come dicono le persone colte. Aveva bisogno, per godere a pieno, di soluzioni più complicate. Aveva bisogno dell'atmosfera di intricate menzogne, di falsi ideali, di salute apparente, di marcio persistente, di fantasmi imbellettati, dell'atmosfera dei cimiteri che hanno l'aspetto di sale da ballo o di fabbriche o di castelli o di scuole o di salotti.
   
Non aveva nessuna professione, nessun amore, nessun desiderio, nessuna speranza, nessuna ambizione e nemmeno egoismo. Superfluo come lui non c'era nessuno al mondo.

Joseph Roth, Fuga senza fine