sabato 6 agosto 2011

Adamsberg, 3


Adamsberg era esposto a tutti i venti come un capanno di legno, il cervello all'aria aperta (…)  era come se tutto quello che gli entrava dalle orecchie, dagli occhi o dal naso, che fosse fumo, colore, fruscio di carte, facesse una corrente d'aria sui suoi pensieri impedendo loro di prendere corpo. Questo qui, si disse Danglard, è attento a tutto, quindi non presta attenzione a niente.



Adamsberg camminò fino a sera. Era l'unico modo che aveva trovato per fare una cernita dei propri pensieri. Come se grazie al movimento del camminare i pensieri venissero sballottati quasi fossero particelle in un liquido. Finché le più pesanti non cadevano sul fondo e le più fini rimanevano in superficie. 
Alla fine non ne ricavava conclusioni definitive ma un quadro decantato delle sue idee, organizzate per ordine di gravità.

Nessun commento:

Posta un commento