Adamsberg era esposto a tutti i venti come un capanno di legno, il cervello all'aria aperta (…) era come se tutto quello che gli entrava dalle orecchie, dagli occhi o dal naso, che fosse fumo, colore, fruscio di carte, facesse una corrente d'aria sui suoi pensieri impedendo loro di prendere corpo. Questo qui, si disse Danglard, è attento a tutto, quindi non presta attenzione a niente.
Adamsberg camminò fino a sera. Era l'unico modo che aveva trovato per fare una cernita dei propri pensieri. Come se grazie al movimento del camminare i pensieri venissero sballottati quasi fossero particelle in un liquido. Finché le più pesanti non cadevano sul fondo e le più fini rimanevano in superficie.
Alla fine non ne ricavava conclusioni definitive ma un quadro decantato delle sue idee, organizzate per ordine di gravità.
Alla fine non ne ricavava conclusioni definitive ma un quadro decantato delle sue idee, organizzate per ordine di gravità.
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