giovedì 31 maggio 2012
mercoledì 23 maggio 2012
martedì 22 maggio 2012
domenica 20 maggio 2012
mercoledì 16 maggio 2012
Moonstruck
(Luna del 5 maggio)
I sucked the moon
I spoke too soon
And how much did it cost?
I was dropped from moonbeams
And sailed on shooting stars
And how much did it cost?
I was dropped from moonbeams
And sailed on shooting stars
Maybe you’ll
Be president
But know right from wrong
Or in the flood
You’ll build an Ark
And sail us to the moon
Sail us to the moon
Sail to the moon
Be president
But know right from wrong
Or in the flood
You’ll build an Ark
And sail us to the moon
Sail us to the moon
Sail to the moon
domenica 13 maggio 2012
Pazienza
Oggi il mio cuore superbamente alberga
nel suo immenso malumore. Addio. Pazienza.
nel suo immenso malumore. Addio. Pazienza.
(Patrizia
Cavalli)
mercoledì 9 maggio 2012
domenica 6 maggio 2012
L'Albero della Vita
La maledizione che ci grava
addosso pesava già sul nostro antico progenitore, molto prima che egli si
volgesse verso l’ albero della Conoscenza. Insoddisfatto di sé, lo era ancor
più di Dio, che egli invidiava senza esserne consapevole; lo sarebbe divenuto
grazie ai buoni uffici del tentatore, coadiutore, piuttosto che autore, della
sua rovina. Prima, viveva nel presentimento del sapere, in una scienza che
ignorava se stessa, in una falsa innocenza, propizia all’esplodere della
gelosia, vizio generato dal contatto con chi è più fortunato di noi; ora, il
nostro progenitore frequentava Dio, lo spiava ed era da lui spiato. Non poteva
derivarne niente di buono. «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del
giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi
mangiare, perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti».
L’avvertimento dall’alto si rivelò meno efficace dei suggerimenti dal basso:
migliore psicologo, il serpente trionfò. L’uomo, del resto, non chiedeva che di
morire; volendo uguagliare il suo Creatore nel sapere anziché nell’immortalità,
non aveva alcun desiderio di raggiungere l’albero della Vita, non gli
interessava affatto; e di questo Yavèh parve rendersi conto, giacché non gliene
proibì neanche l’accesso: perché temere l’immortalità di un ignorante? Se
l’ignorante avesse mirato a entrambi gli alberi e fosse entrato in possesso sia
dell’eternità sia della scienza, allora sì che tutto sarebbe cambiato. Non
appena Adamo assaggiò il frutto incriminato, Dio, comprendendo alfine con chi
aveva a che fare, perse la calma. Mettendo l’albero della Conoscenza in mezzo
al giardino, vantandone i meriti e soprattutto i pericoli, commise una grave
imprudenza, anticipò il desiderio più recondito della creatura. Proibirgli
l’altro albero sarebbe stata una tattica migliore. Se non lo fece, fu perché
sapeva senza dubbio che l’uomo, aspirando subdolamente alla dignità di mostro,
non si sarebbe lasciato sedurre dalla prospettiva dell’immortalità in quanto
tale, troppo accessibile, troppo banale: non era essa la legge, lo statuto
stesso del luogo? La morte, invece, ben altrimenti pittoresca, e investita del
prestigio della novità, poteva incuriosire un avventuriero, disposto a
rischiare per essa la propria pace e la propria sicurezza. Pace e sicurezza
abbastanza relative, è vero poiché il racconto della caduta ci permette di
intuire che, pur nel cuore dell’Eden, il promotore della nostra razza doveva
sentire un certo malessere: non si riuscirebbe a spiegare, altrimenti, la
facilità con cui cedette alla tentazione. Vi cedette? Piuttosto la invocò. In
lui si manifestava già quell’inattitudine alla felicità, quell’incapacità di
sopportarla che abbiamo tutti ereditato. Egli l’aveva sottomano, poteva farla
sua per sempre; la respinse, e da allora la inseguiamo senza ritrovarla; e
anche se la ritrovassimo, non ci adatteremmo ad essa meglio di allora. Che
cos’altro aspettarsi da una carriera iniziata con un’effrazione alla saggezza,
con un’infedeltà al dono d’ignoranza che il Creatore ci aveva elargito?
Precipitati nel tempo dal sapere, fummo simultaneamente dotati di un destino.
Giacché non v’è destino se non fuori del paradiso.
(E.M. Cioran da
La caduta nel tempo - L’Albero della vita)
Iscriviti a:
Post (Atom)