sabato 30 novembre 2019
giovedì 28 novembre 2019
Mio babbo
Mio
babbo che mi ha svergognato,
che ha perso tutte le battaglie,
mio padre che era bugiardo,
mio padre che bestemmiava i santi
e poi si metteva in ginocchio
davanti le madonnine,
mio padre che era bello
e si guardava nello specchio,
mio padre che era povero,
che era ambizioso, che cantava,
mio padre che non mi ha insegnato nulla,
mio padre che tutti lo fregavano,
mio padre che non sapeva il latino
e poco anche l’italiano,
che dall’America è tornato
con un penny e tre parole d’inglese,
mio padre che voleva «commendatore»
scritto sopra la busta,
mio padre fra i padri il più sgangherato
ha scritto dentro di me
tutte le mie poesie.
che ha perso tutte le battaglie,
mio padre che era bugiardo,
mio padre che bestemmiava i santi
e poi si metteva in ginocchio
davanti le madonnine,
mio padre che era bello
e si guardava nello specchio,
mio padre che era povero,
che era ambizioso, che cantava,
mio padre che non mi ha insegnato nulla,
mio padre che tutti lo fregavano,
mio padre che non sapeva il latino
e poco anche l’italiano,
che dall’America è tornato
con un penny e tre parole d’inglese,
mio padre che voleva «commendatore»
scritto sopra la busta,
mio padre fra i padri il più sgangherato
ha scritto dentro di me
tutte le mie poesie.
Nino
Pedretti, Al Vouṣi e altre poesie in dialetto romagnolo
lunedì 25 novembre 2019
venerdì 22 novembre 2019
Novembre
L’anno
ha sedici mesi: novembre
dicembre, gennaio, febbraio, marzo, aprile
maggio, giugno, luglio, agosto, settembre
ottobre, novembre, novembre, novembre, novembre.
dicembre, gennaio, febbraio, marzo, aprile
maggio, giugno, luglio, agosto, settembre
ottobre, novembre, novembre, novembre, novembre.
Henrik Nordbrandt
mercoledì 20 novembre 2019
L’uomo con cui vorrei parlare
La
nassa serve a prendere il pesce; quando il pesce è preso, puoi
dimenticare la nassa.
Il
laccio serve a catturare la lepre; catturata la lepre, puoi
dimenticare il laccio.
Le
parole servono a comunicare l’idea; quando l’idea è compresa
puoi dimenticare le parole.
Dove
posso trovare un uomo che abbia dimenticato le parole? Quello è
l’uomo con cui vorrei parlare.
Zhuangzi
lunedì 18 novembre 2019
giovedì 14 novembre 2019
martedì 5 novembre 2019
Scale
Istruzioni per salire le scale
Le scale si salgono frontalmente, in quanto all'indietro o di fianco risultano particolarmente scomode. La posizione naturale è quella in piedi, le braccia in giù senza sforzo, la testa eretta ma non tanto da impedire agli occhi di vedere gli scalini immediatamente superiori a quello sul quale ci si trova, e respirando con lentezza e ritmo regolare. Per salire una scala si cominci con l'alzare quella parte del corpo posta a destra in basso, avvolta quasi sempre nel cuoio o nella pelle scamosciata, e che salvo eccezioni è della misura dello scalino.
Posta sul primo scalino la suddetta parte, che per brevità chiamiamo piede, si tira su la parte corrispondente sinistra (anch'essa detta piede, ma da non confondersi con il piede menzionato), e portandola all' altezza del piede la si fa proseguire fino a poggiarla sul secondo scalino, sul quale grazie a detto movimento riposerà il piede mentre sul primo riposerà il piede. (I primi scalini sono sempre i più difficili, fino a quando non si sarà acquisito il coordinamento necessario. Il fatto che coincidano nel nome il piede e il piede rende difficoltosa la spiegazione. Fare attenzione a non alzare contemporaneamente il piede e il piede).
Giunti con questo procedimento sul secondo scalino, basta ripetere a tempi alterni i suddetti movimenti fino a trovarsi in cima alla scala. Se ne esce facilmente con un leggero colpo di tallone che la fissa al suo posto, dal quale non si muoverà fino al momento della discesa.
Cortazar, Storie di cronopios e di fama
domenica 3 novembre 2019
sabato 2 novembre 2019
Pettirossi
Il
pettirosso. Così piccolo e fragile, viene a svernare nel nostro
Paese dopo un volo di centinaia di chilometri in cerca di riparo.
Specie protetta dalla Direttiva Uccelli, il pettirosso
non dovrebbe essere cacciato. Eppure, di stagione in stagione, gli
esemplari catturati, sparati e uccisi, non si contano più. Migliaia
e migliaia di esemplari che, spesso, invece di un riparo sicuro,
finiscono per diventare l'ingrediente principale di uno dei
tradizionali piatti del nord del Paese come la polenta con
osei.
Così,
in barba a leggi e regolamenti e divieti, anche il pettirosso rischia
di finire nella lista nera delle specie a rischio estinzione, insieme
a quel canto che lo costraddistingue e che fa così tanto Natale.
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