mercoledì 4 aprile 2012

Parole, parole, parole


Non c'è salvezza se non nell'imitazione del silenzio. Ma la nostra loquacità è prenatale. Razza di parolai, di spermatozoi verbosi, noi siamo chimicamente legati alla parola.

(Cioran)



Le mie parole sono sassi, precisi aguzzi pronti da scagliare su facce vulnerabili 

e indifese, sono nuvole sospese, gonfie di sottintesi, che accendono negli occhi 
infinite attese, sono gocce preziose, indimenticate, a lungo spasimate e poi centellinate, sono frecce infuocate che il vento o la fortuna sanno indirizzare…
Sono lampi dentro a un pozzo cupo e abbandonato, un viso sordo e muto che
l'amore ha illuminato, sono foglie cadute, promesse dovute, che il tempo ti 
perdoni per averle pronunciate, sono note stonate su un foglio capitate per 
sbaglio, tracciate e poi dimenticate, le parole che ho detto oppure ho creduto 
di dire lo ammetto strette tra i denti, passate, ricorrenti, inaspettate, 
sentite o sognate...
Le mie parole son capriole, palle di neve al sole, razzi incandescenti prima di 
scoppiare, sono giocattoli e zanzare, sabbia da ammucchiare, piccoli divieti 
a cui disobbedire, sono andate a dormire sorprese da un dolore profondo che 
non mi riesce di spiegare, fanno come gli pare si perdono al buio per poi ritornare...
Sono notti interminate, scoppi di risate, facce sopraesposte per il troppo sole
sono questo le parole, dolci o rancorose, piene di rispetto oppure indecorose
Sono mio padre e mia madre, un bacio a testa prima del sonno, un altro prima 
di partire, le parole che ho detto e chissà quante ancora devono venire...
strette tra i denti risparmiano i presenti, immaginate, sentite o sognate…
spade  fendenti, al buio sospirate, perdonate, da un palmo soffiate





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