martedì 18 dicembre 2012

Fog



Perché amo la nebbia che ci protegge dal mondo

Chi è nato nella nebbia conosce l' espressione spaurita e incredula di chi, cresciuto nei paesi dove fioriscono i limoni, ti sente dire che tu ami la nebbia, non solo gli irti colli e lo sfumare grigiastro delle colline lontane ma persino - Dio ci perdoni - la nebbia sull' autostrada, nella quale noi, uomini della nebbia, si guida confidenti, alla velocità giusta, senza farci atterrire dalle ombre vaghe e giganti che sembrano sorgere all' improvviso là dove pochi istanti prima c' era una linea bianca. La nebbia è buona e ripaga fedelmente chi la conosce e la ama.
Nella nebbia si cammina piano, bisogna conoscere i tracciati per non perdersi, ma si arriva sempre e lo stesso da qualche parte. La nebbia è buona e ripaga fedelmente chi la conoscee la ama. Camminare nella nebbia è più bello che camminare nella neve calpestandola con gli scarponi, perché la nebbia non ti conforta solo dal basso ma anche dall' alto, non la insudici, non la distruggi, ti scivola affettuosa d' intorno e si ricompone dopo il tuo passaggio, ti riempie i polmoni come un buon tabacco, ha un profumo forte e sano, ti accarezza le guance e si infila tra il bavero e il mento punzecchiandoti il collo, ti fa scorgere da lontano dei fantasmi che si dissolvono quando ti avvicini, o sorgere all' improvviso di fronte delle figure forse reali, che ti scansano e scompaiono nel nulla. (…) Nella nebbia sei al riparo del mondo esterno, a tu per tu con la tua interiorità. Nebulat ergo cogito.
(…) La nebbia è uterina. Ti protegge. Legioni di esseri umani desidererebbero tornare nell' utero (di chiunque, come diceva Woody Allen). La nebbia ti realizza questo sogno impossibile. Ti concede una felicità amniotica. Hai la sensazione che forse un giorno uscirai dalla vagina e dovrai affrontare il mondo, ma per il momento sei salvo. E siccome la nascita è l' inizio del percorso che ti porterà inesorabilmente alla morte, la nebbia è la garanzia (ahimé virtuale) che alla morte forse non perverrai. Basterebbe fermarsi lì. Ma proprio perché non sai dove sei, nella nebbia tendi a muoverti per uscirne (che è stolida follia e folle stolidità). Chi ha ventura di starci, vuole venirne fuori. Per questo tutti gli uomini sono mortali.

(Umberto Eco da Repubblica, 2009)

 

2 commenti:

  1. Da un bel po' ogni giorno vado sul tuo blog. Stupendo! Un blog "silenzioso". Il problema è che le persone ritengono sempre di aver qualcosa da dire (o scrivere) di assolutamente originale quando, a volte, il silenzio è il miglior commento.
    Amo i gatti. Tutti.

    Rob

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  2. sigh, mi accorgo solo ora che esistono alcuni commenti... scusa se non ti ho risposto, e grazie... in queste pagine metto ciò che mi piace e da ciò che mi piace penso si capisca anche cosa penso... c'è già troppa gente che parla parla parla, parla..... ciao

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