domenica 14 giugno 2015

BellEuropa

 
Lunedì scorso le Nazioni Unite hanno diffuso un documento che sintetizza i risultati di un anno di indagini sulla situazione dei diritti umani in Eritrea, paese dell’Africa orientale che confina a sud con Gibuti, a nord con il Sudan e ovest con l’Etiopia. Le conclusioni contenute nel documento dell’ONU sono terribili. Si parla di “violazioni dei diritti umani sistematiche e diffuse” – tra cui torture sessuali e lavori forzati – e si sostiene che in Eritrea ci sia un governo totalitario in cui non vige alcuno stato di diritto: in altre parole, il governo agisce senza che venga considerato responsabile di eventuali violazioni della legge e senza dover rendere conto a nessuno di quello che fa. La situazione dell’Eritrea riguarda direttamente anche l’Italia, e non solo per il passato coloniale: nel 2014 il 22% delle persone che sono arrivate in territorio italiano via mare provenivano dall’Eritrea. Eppure, nonostante l’Eritrea sia «il paese con meno libertà al mondo», nessuno ne parla. (...)

(da Il Post)

 




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