Ci
sono molte cose di cui non comprendiamo l’inutilità se non quando
cominciano a mancarci. Noi le usavamo non perchè fossero necessarie,
ma perchè le avevamo. Quante cose ci procuriamo solo perchè vediamo
che altri se le sono procurate e ormai ce l’hanno tutti! Una delle
cause delle nostre miserie è che noi viviamo seguendo l’esempio
altrui e, invece di regolarci secondo ragione, ci lasciamo trascinare
dalla consuetudine. Se fossero pochi a fare una cosa, noi non avremmo
voglia di imitarli; ma una volta che si è generalizzata una moda la
seguiamo, nella convinzione che una cosa diventi onorevole se è
fatta da molte persone. Così per noi l’errore prende il posto
dell’azione retta quando è diventato l’errore di tutti.
Oh..quanto
gioverebbe a certe persone se potessero allontanarsi da sè. In
realtà sono oppresse da se stesse, si angustiano, si danneggiano, si
sgomentano. Che giova attraversare i mari e andare di città in
città? Se vuoi sfuggire ai mali che ti assillano, non devi andare in
un altro luogo; devi essere un altro uomo. Immagina di essere andato
ad Atene o a Rodi: scegli una città a tuo piacere. Che importa quali
siano le usanze del luogo? Tu vi porti le tue. Se per te il denaro è
un bene, sarai torturato dalla povertà peggiore di tutte, la povertà
immaginaria. Infatti, per quanto denaro tu abbia, se qualcuno
possiede più di te, crederai che sia stato tolto a te tutto quello
che l’altro ha in più… se l’anima non è serena non si fida,
neppure quando sta al sicuro, poichè una volta che si è lasciata
prendere da questa paura irragionevole, non è più capace di vivere
tranquilla. Essa non schiva i pericoli, ma li fugge. Ora, chi volge
le spalle è più esposto ai pericoli.
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