venerdì 9 settembre 2022

Tempo grigio

 

È dall’infanzia che cerco

di raffigurare il mio paese.

Ho disegnato case

ho disegnato tetti

ho disegnato volti.

E minareti dorati ho disegnato

e strade deserte

dove sdraiarsi per lenire la stanchezza.

Ho disegnato una terra chiamata metafora,

la terra degli arabi.


È dall’infanzia che cerco di disegnare una terra

che mi tratti con gentilezza

se infrango il vetro della luna

e mi ringrazi se scrivo versi d’amore

e se inseguo l’amore mi lasci fare

come un uccello, sugli alberi.

Cerco di disegnare una terra

nella quale gli uomini ridano … e piangano come gli altri uomini.

Cerco di liberarmi dai miei modi di dire

e dalla  maledizione del soggetto e del complemento oggetto,

di scrollarmi la polvere dalle spalle

di lavarmi il viso con acqua piovana.

Cerco con l’autorità della sabbia di abbandonare il campo …

Addio Quraish

Addio Kulayb

Addio Mudar .


Cerco di disegnare una terra

con un parlamento di gelsomini

con un popolo schiavo del gelsomino

le cui colombe si addormentino sul mio capo

i cui minareti piangano nei miei occhi.

Cerco di disegnare una terra

che sia amica della mia poesia

e non si intrometta tra me i miei pensieri

nella quale non marcino gli eserciti

sulla mia fronte.

Cerco di disegnare una terra

che mi ricompensi se brucio i miei abiti

e mi perdoni

se straripa il fiume della mia follia.


Cerco di disegnare una città dell’amore

priva di vincoli

dove le donne non vengano immolate

e il loro corpo addomesticato.

Ho viaggiato a sud

ho viaggiato a nord

ma inutilmente.

Il caffé di tutti i locali ha lo stesso aroma

tutte le donne quando si spogliano

hanno lo stesso profumo.

Tutti gli uomini della tribù non masticano il cibo

ma inghiottono le donne

in un solo boccone.


Ho cercato sin dall’inizio

di non somigliare ad alcuno.

Ho sempre respinto i discorsi in scatola

e rifiutato qualsiasi idolo.

Ho tentato di bruciare tutte le parole di cui mi sono rivestito:

a volte le poesie sono una tomba

e le lingue un sudario.

Ho disegnato l’emorragia dei bar

ho disegnato la tosse delle città

e ho preso appuntamento con l’ultima donna

e tuttavia … sono arrivato a tempo scaduto.


Cerco di disegnare una terra

dove il mio letto sia solido

e solida la mia testa

perché possa dalle navi avvistare la costa.

Ma loro … mi hanno requisito la scatola dei colori

e non mi permettono

di raffigurare il volto del mio paese.

Nizar Qabbani, Raffigurazione del tempo grigio




 

 

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