domenica 8 maggio 2011

Ehi...


 I
ehi mi senti. mi senti. sono vivo.
per questo non mi senti. non è il cuore.
è questa carne qui che fa rumore.
come corresse. attesa dal suo arrivo.
intanto nelle tempie. mentre scrivo.
di quanto assordo. assorto nel motore
che sanguina. la vita. col vigore
di sempre. e mio malgrado recidivo.
ma quanta forza. e quanta furia intesse.
questa materia intenta a trattenersi.
che il varco di chi va mai non recide.
e se non senti. è solo perché spersi
il tuo silenzio. in quanto ancora stride
di me vivo di queste vite smesse.

II

ma adesso lasciami. lasciati andare.
mischia questo sfrizzare al tuo rumore.
lo senti. e come no. pare un motore.
sarà che non hai smesso di ruotare.
e giri. giri intorno a queste tare.
sono le stesse. e meno male. il cuore.
almeno quello astratto. ha il suo rigore.
ritorna sempre lì dove c’è il dare.
il prendere. l’avere. e dove il male
è in uno con il bene. e ti sostiene.
a ritrovare un senso anche alle pene.
quel senso insomma che mi rende uguale.
diciamo. a te. e insieme il tuo rivale.
l’aria che ti mantiene. e le catene.

 
(Gabriele Frasca, da Rive)
 

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