giovedì 20 febbraio 2014

Anitre


Ehi, Horwitz, - dissi. - Ci passa mai vicino allo stagno di Central Park? Giù vicino a Central Park South? - Al cosa? Allo stagno. Quel laghetto, cos'è, che c'è laggiù. Dove ci sono le anitre, sa? - Sì, e allora? - Be', sa le anitre che ci nuotano dentro? In primavera ec­cetera eccetera? Che per caso sa dove vanno d'inverno? - Dove vanno chi? Le anitre. Lei lo sa, per caso? Voglio dire, vanno a pren­derle con un camion o vattelappesca e le portano via, oppure volano via da sole, verso sud o vattelappesca? Il vecchio Horwitz si girò tutto di un pezzo sul sedile e mi guardò. Aveva l'aria d'essere un tipo nervosetto. Non era af­fatto malvagio, però. - E come diavolo faccio a saperlo? — disse. - Come diavolo faccio a sapere una stupidaggine cosi? - Be', non si arrabbi per questo, - dissi. Era arrabbiato o che so io. - E chi si arrabbia? Nessuno si arrabbia. Io smisi subito di chiacchierare con lui, se doveva essere così maledettamente suscettibile. Ma fu lui stesso a riattac­care. Si girò tutto un'altra volta e disse: - I pesci non vanno in nessun posto. Restano dove sono, i pesci. Proprio in quel dannato lago.  - Ma i pesci... è un'altra cosa. I pesci sono un'altra cosa. Io sto parlando delle anitre, - dissi.  

Salinger, Il giovane Holden


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