Ho
capito qual è l’unico significato che al giorno d’oggi può
avere l’amicizia: è indispensabile all’uomo per il buon
funzionamento della sua memoria.
Ricordarsi
del proprio passato, portarselo sempre dietro, è forse la condizione
necessaria per salvaguardare, come si suol dire, l’integrità
dell’io. Per fare in modo che l’io non rimpicciolisca, che
mantenga immutato il proprio volume, bisogna innaffiare i ricordi
come dei fiori in vaso, e tale operazione richiede un contatto
regolare con i testimoni del passato – ossia con gli amici, che
sono il nostro specchio, la nostra memoria. Da loro non pretendiamo
altro se non che, di tanto in tanto, lucidino quello specchio perché
noi ci si possa guardare dentro… al giorno d’oggi l’amicizia,
svuotata del suo contenuto originario, si è trasformata in un
contratto basato sullo scambio di riguardi, insomma in una sorta di
patto di cortesia.
Kundera,
L’insostenibile leggerezza dell’essere
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