"AMA
è una parola giapponese che significa “Donna del Mare” e
rappresenta le tradizionali raccoglitrici di conchiglie, forti e
unite. Per me, rappresenta la relazione che noi donne dobbiamo
costruire tra noi stesse ed il legame che dobbiamo coltivare con la
natura. Il film ci mette di fronte alla forza delle donne spesso
sopita. Per me, questo film è un modo per dire: non sei solo, apri
te stesso agli altri, parla delle tue sofferenze e delle tue gioie.
Volevo
condividere il più grande dolore che ho provato in questa vita con
questo film. Per questo l’ho coperto di grazia e per non renderlo
troppo pesante, l’ho immerso nell’acqua. Il risultato è un video
bello e delicato che tocca i cuori di chi sa leggere tra le righe. La
vita pone qualche sfida sui nostri percorsi che, se non ci spezzano,
aiutano a farci crescere. Poiché questo tema è universale, il film
invita a condividere e liberare le emozioni.
Ama
racconta una storia che ciascuno può interpretare sulla base della
propria esperienza. Può essere un lavoro artistico o una performance
fisica, può lasciare indifferente o far commuovere. Usa la grazia
come veicolo emotivo, senza parole, solo con i movimenti, come modo
di espressione, comunicazione ed essere. Penso che se usassimo la
grazia nelle nostre vite, nelle nostre azioni, parole e relazioni con
gli altri e con il pianeta, potremmo migliorare il mondo”.
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