Biologist Andrea
Mangoni recently spotted an unbelievable sight in Venice, a jellyfish
peacefully gliding through the canals that have cleared up due to
reduced boat traffic during the lockdown.
giovedì 30 aprile 2020
mercoledì 29 aprile 2020
martedì 28 aprile 2020
Love will tear us apart
When
routine bites hard and ambitions are low
And
resentment rides high but emotions won't grow
And
we're changing our ways taking different roads
Love,
love will tear us apart again
domenica 26 aprile 2020
sabato 25 aprile 2020
Occorre essere attenti
Occorre
essere attenti per essere padroni di se stessi,
occorre
essere attenti
Occorre essere attenti, occorre essere attenti
e scegliersi la parte dietro la Linea Gotica
Occorre essere attenti, occorre essere attenti
e scegliersi la parte dietro la Linea Gotica
Anche
la disperazione impone dei doveri
e l'infelicità può essere preziosa
Non si teme il proprio tempo
e l'infelicità può essere preziosa
Non si teme il proprio tempo
è un problema di
spazio
venerdì 24 aprile 2020
giovedì 23 aprile 2020
Specismo
Lo
specismo è quell'ideologia invisibile che crea gerarchie di valore
tra le diverse specie animali valutandole in base alla funzione di
utilità che hanno nella nostra società e negandogli il valore
assoluto e irriducibile di essere invece soggetti della loro stessa
vita, cioè individui con un'esistenza che spetta a loro e solo a
loro.
Nei
secoli sono state inventate tantissime giustificazioni per motivare e
giustificare questo uso strumentale che facciamo degli altri animali,
vale a dire dei pregiudizi culturali che abbiamo assorbito in modo
del tutto acritico poiché trasmessi sotto il nome di "tradizione"
e ribaditi da una maggioranza che ne sancisce la normalità.
Mettere
in discussione tutto ciò è difficile poiché è sulla base di
queste differenze di valore esistenziale che si è formata anche la
nostra stessa identità e quindi mettere in discussione lo specismo
significa innanzitutto mettere in discussione noi stessi, fuori da
quella narrazione antropocentrica che ci fa sentire in diritto di
appropriarci della vita altrui.
Non
siamo la specie più intelligente, né la più dotata, né quella più
evoluta.
In termini di evoluzione non ha senso stabilire graduatorie
di valore in quanto ogni specie semplicemente ha una propria
evoluzione sulla base di caratteristiche etologiche specie-specifiche
che non si possono paragonare poiché è impossibile stabilire un
parametro valido per tutte.
Se
proprio un parametro riscontrabile in ogni specie animale deve
esserci è l'essere corpi che vogliono vivere e che fanno esperienza
della vita, del mondo, della realtà e che poi periscono, in quanto
vulnerabili e mortali.
È
il possedere un corpo vulnerabile capace di sperimentare dolore,
piacere, gioia, angoscia e tutta una gamma di sensazioni e con
l'interesse comune a sopravvivere, cioè, in sostanza, l'essere tutti
animali che ci mette sullo stesso piano.
Che
una specie si arroghi il diritto di sfruttarne altre, di sfruttare
altri corpi per i propri personali interessi - non necessari quindi
alla propria stessa sopravvivenza - costituisce oppressione e
violenza. E tutto l'insieme dei pregiudizi (frutto di ignoranza e di
malafede) per giustificare questa oppressione si chiama specismo ed è
proprio ciò che dobbiamo combattere.
mercoledì 22 aprile 2020
Uscire
"Non
esce mai di casa?"
"Mai,
da parecchi anni… Ad un certo punto della mia vita ho fatto dei
calcoli precisi: che se io esco di casa per trovare la compagnia di
una persona intelligente, di una persona onesta, mi trovo ad
affrontare, in media, il rischio di incontrare dodici ladri e sette
imbecilli, che stanno lì, pronti a comunicarmi le loro opinioni
sull'umanità, sul governo, sull’amministrazione municipale, su
Moravia… Le pare che valga la pena?"
"No,
effettivamente no"
Leonardo
Sciascia, A ciascuno il suo
martedì 21 aprile 2020
Vita piena
Il segreto di una vita piena è vivere e rapportarsi agli altri come se domani potessero non esserci più, come se noi potessimo non esserci più domani. Elimina il vizio del procrastinare, il peccato del posporre, le mancate comunicazioni, le mancate comunioni. Questo pensiero mi ha resa più attenta a tutti gli incontri, le conoscenze, le presentazioni, che potrebbero contenere il seme della profondità che potrebbe rischiare di essere trascurato per disattenzione. Questa sensazione è diventata una rarità, ed è ogni giorno più rara ora che abbiamo raggiunto un ritmo più frettoloso e superficiale, ora che crediamo di essere in contatto con un grande numero di persone, con più gente, con più paesi. Questa è un'illusione che rischia di privarci del contatto profondo con la persona che ci respira accanto. Questo momento pericoloso in cui voci meccaniche, radio, telefoni, prendono il posto di un'intimità umana, insieme all'idea di essere a contatto con milioni di persone, porta a un impoverimento sempre maggiore dell'intimità e di un modo di vedere umano.
Anaïs
Nin, Diario, 1944/1947
lunedì 20 aprile 2020
Brace
Alle
domande più importanti si finisce sempre per rispondere con l’intera
esistenza. Non ha importanza quello che si dice nel frattempo, in
quali termini e con quali argomenti ci si difende. Alla fine, alla
fine di tutto, è con i fatti della propria vita che si risponde agli
interrogativi che il mondo ci rivolge con tanta insistenza.
Essi sono: Chi sei? Cosa volevi veramente? Cosa sapevi veramente? A chi e a che cosa sei stato fedele o infedele? Nei confronti di chi o di che cosa ti sei mostrato coraggioso o vile? Sono queste le domande capitali. E ciascuno risponde come può, in modo sincero o mentendo; ma questo non ha molta importanza. Ciò che importa è che alla fine ciascuno risponde con tutta la propria vita.
Essi sono: Chi sei? Cosa volevi veramente? Cosa sapevi veramente? A chi e a che cosa sei stato fedele o infedele? Nei confronti di chi o di che cosa ti sei mostrato coraggioso o vile? Sono queste le domande capitali. E ciascuno risponde come può, in modo sincero o mentendo; ma questo non ha molta importanza. Ciò che importa è che alla fine ciascuno risponde con tutta la propria vita.
Sándor
Márai, Le braci
Anima
fiammeggiante soffoca
smaniosa d'aria non ce la fa
Giorni spremuti e notti
attinti a un pozzo profondo millenni
Il somigliare agli altri non la salva
smaniosa d'aria non ce la fa
Giorni spremuti e notti
attinti a un pozzo profondo millenni
Il somigliare agli altri non la salva
Appare
la bellezza
mai assillante né oziosa
Languida quando è ora
Languida quando è ora
e
forte e lieve e austera
L'aria serena
L'aria serena
e di sostanza sferzante
domenica 19 aprile 2020
Nave perenne
Da
nessuna parte ho sentito la mia vita tanto giustificata, quanto sul
ponte di una nave. Tutto al suo giusto posto: le viti, le lamiere, i
tubi, i cavi, i condotti d’aria, gli strumenti di navigazione; e io
stesso che registro il perenne mutamento rimanendo nello stesso
punto. Un mondo completo, autosufficiente, costituito, mi risponde e
gli rispondo, entriamo insieme come un sol corpo nel pericolo e nel
prodigio.
Nave
perenne il mio paese.
Odisseas
Elitis
Tutti sanno
-Tutti
sanno- è l'invocazione del cliché e l'inizio della banalizzazione
dell'esperienza, e sono proprio la solennità e la presunta
autorevolezza con cui la gente formula il cliché a riuscire così
insopportabili. Ciò che noi sappiamo è che, in un modo non
stereotipato, nessuno sa nulla. Non puoi sapere nulla. Le cose che
sai… non le sai. Intenzioni? Motivi? Conseguenze? Significati?
Tutto ciò che non sappiamo è stupefacente. Ancora più stupefacente
è quello che crediamo di sapere.
Philip
Roth, La macchia umana
Paradiso
Nel
paradiso ho disegnato un’isola
a te uguale e una casa sul mare
con un grande letto e una piccola porta
a te uguale e una casa sul mare
con un grande letto e una piccola porta
Odisseas
Elitis
sabato 18 aprile 2020
venerdì 17 aprile 2020
giovedì 16 aprile 2020
Trafitto
Trafitto
sono
trapassato
dal futuro
Fragili
desideri
fragili
desideri
a
volte indispensabili
a
volte no.
(CCCP,
Trafitto)
mercoledì 15 aprile 2020
Restiamo umani
Restiamo
umani è l’adagio con cui firmavo i miei pezzi per il manifesto e
per il blog.
È un invito a ricordarsi della natura dell’uomo. Io
non credo nei confini, nelle barriere, nelle bandiere, credo che
apparteniamo tutti, indipendentemente dalle latitudini e
dalle
longitudini, alla stessa famiglia, che è la famiglia umana
Vittorio
Arrigoni
(Besana
in Brianza, 4 febbraio 1975 – Gaza, 15 aprile 2011)
martedì 14 aprile 2020
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