“Noi sentiamo che, persino nell’ipotesi che tutte le possibili domande scientifiche abbiano avuto una risposta, i nostri problemi vitali non sono ancora neppure sfiorati. Certo, allora non resta più domanda alcuna; e appunto questa è la risposta.”
T6.52
“Il libro tratta i problemi filosofici e mostra credo che la formulazione di questi problemi si fonda sul fraintendimento della logica del nostro linguaggio. Tutto il senso del libro si potrebbe riassumere nelle parole: Tutto ciò che può essere detto si può dire chiaramente; e su ciò di cui non si può parlare, si deve tacere. Il libro vuole dunque tracciare al pensiero un limite, o piuttosto – non al pensiero stesso ma all’espressione dei pensieri: chè, per tracciare un limite al pensiero, noi dovremmo poter pensare ambo i lati di questo limite (dovremmo, dunque poter pensare quel che pensare non si può). Il limite non potrà dunque venir tracciato che nel linguaggio, e ciò che è oltre il limite non sarà che non senso.”

“Ciò che nel linguaggio esprime sè, noi non lo possiamo esprimere mediante il linguaggio”
T4.121
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