venerdì 4 aprile 2014

Vida


Grazie alla vita che mi ha dato tanto
Mi ha dato due stelle, che quando le apro
Distinguo perfettamente il nero dal bianco
E nell'alto del cielo, il suo sfondo stellato
E nella folla, l'uomo che amo

Grazie alla vita che mi ha dato tanto
Mi ha dato l'orecchio che per tutta la sua ampiezza
Registra notte e giorno, grilli e canarini
Martelli, turbine, latrati, temporali
E la voce così tenera del mio tanto amato

Grazie alla vita che mi ha dato tanto
Mi ha dato il suono e l'alfabeto
Con esso, le parole che penso e dichiaro
Madre, amico, fratello, e luce che illumina
L'itinerario per l'anima di colui che sto amando

Grazie alla vita che mi ha dato tanto
Mi ha dato la marcia dei miei piedi stanchi
Con loro ho camminato per città e pozzanghere
Spiagge e deserti, montagne e pianure
E la tua casa, la tua strada e il tuo giardino

Grazie alla vita che mi ha dato tanto
Mi ha dato il cuore che agita il petto
Quando guardo il frutto del cervello umano
Quando guardo al bene così lontano dal male
Quando guardo profondamente nei tuoi occhi chiari


Grazie alla vita che mi ha dato tanto
Mi ha dato il riso e mi ha dato il pianto
Così io distinguo la felicità dal rimpianto
I due materiali che formano il mio canto
E la vostra canzone che è il mio stesso canto
E la canzone di tutti che è il mio proprio canto
Grazie alla vita che mi ha dato tanto

Violeta Parra (4 ottobre 1917/ 5 febbraio 1967)


A cinquant’anni, colpita da una grave forma di depressione, Violeta Parra si suicida.  
La canzone Gracias alla vida è considerata il suo testamento spirituale




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