(Ithaca,
21 febbraio 1962 – Claremont, 12 settembre 2008)
La
nostra piccolezza, la nostra insignificanza e natura mortale, mia e
vostra, la cosa a cui per tutto il tempo cerchiamo di non pensare
direttamente, che siamo minuscoli e alla mercè di grandi forze e che
il tempo passa incessantemente, e che ogni giorno abbiamo perso un
altro giorno che non tornerà più e la nostra infanzia è finita e
con lei l’adolescenza e il vigore della gioventù e presto l’età
adulta, che tutto quello che vediamo intorno a noi non fa che
decadere ed andarsene, tutto se ne va e anche noi, anch’io, da come
sono sfrecciati via questi quarantadue anni tra non molto me ne andrò
anch’io, chi mai avrebbe pensato che esistesse un modo più
veritiero di dire “morire”, “andarsene”, il solo suono mi fa
sentire come mi sento al crepuscolo di una domenica d’inverno.
(DFW,
Il re pallido)
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