Fammi
essere forte,
forte di sonno e di intelligenza
e forte di
ossa e fibra;
fammi imparare,
attraverso questa
disperazione,
a distribuirmi:
a sapere dove e a chi dare
a
riempire i brevi momenti
e le chiacchiere casuali
di
quell’infuso speciale
di devozione e amore
che sono le
nostre epifanie.
A non essere amara.
Risparmiamelo il
finale,
quel finale acido citrico aspro
che scorre nelle
vene
delle donne in gamba
e sole.
Sylvia Plath
Nessun commento:
Posta un commento