Non
è il tetto che perde
Non sono nemmeno le zanzare che
ronzano
Nella umida, misera cella.
Non è il rumore
metallico della chiave
Mentre il secondino ti chiude dentro.
Non
sono le meschine razioni
Insufficienti per uomo o bestia
Neanche
il nulla del giorno
Che sprofonda nel vuoto della notte
Non
è
Non è
Non è.
Sono le bugie che ti hanno
martellato
Le orecchie per un’intera generazione
È il
poliziotto che corre all’impazzata in un raptus omicida
Mentre
esegue a sangue freddo ordini sanguinari
In cambio di un misero
pasto al giorno.
Il magistrato che scrive sul suo libro
La
punizione, lo sa, è ingiusta
La decrepitezza
morale
L’inettitudine mentale
Che concede alla dittatura
una falsa legittimazione
La vigliaccheria travestita da
obbedienza
In agguato nelle nostre anime denigrate
È la
paura di calzoni inumiditi
Non osiamo eliminare la nostra
urina
È questo
È questo
È questo
Amico mio, è
questo che trasforma il nostro mondo libero
In una cupa
prigione.
Ken Saro Wiwa, La vera prigione
Nessun commento:
Posta un commento