mercoledì 30 giugno 2021

Calcio


Il televisore del bar trasmetteva una partita di calcio. Il commissario guardò per un istante gli uomini che correvano sull'erba in tutte le direzioni, seguiti appassionatamente dai clienti, che mangiavano con la testa alzata verso lo schermo. Adamsberg non aveva mai capito questa faccenda delle partite. Se a dei tizi faceva piacere lanciare un pallone in una rete, cosa che gli sembrava comprensibilissima, a che pro mettergli di fronte un'altra banda di tizi per impedirgli di lanciare la palla in rete? Come se, allo stato naturale, non esistesse abbastanza gente sulla terra che ti impedisce continuamente di lanciare i tuoi palloni dove meglio credi.

Vargas, Nei boschi eterni

 


 

 

 

Dedications

 

So che stai leggendo questa poesia
tardi, prima di lasciare il tuo ufficio
che ha una sola intensa luce gialla e una finestra che rabbuia
nella spossatezza dell’edificio dissolto nella quiete
quando l’ora di punta è da molto passata. So che stai leggendo
questa poesia in piedi, in una libreria lontana dall’oceano,
in un giorno grigio all’inizio della primavera,
languidi fiocchi di polline mulinano
attraverso gli immensi spazi delle pianure intorno a te.
So che stai leggendo questa poesia
in una stanza in cui è accaduto troppo per poterlo sopportare,
spirali di lenzuola ristagnano sul letto
e la valigia aperta parla di fuga
ma non puoi andartene ancora. So che stai leggendo questa poesia
mentre il metrò rallenta la corsa, prima di lanciarti su per le scale,
verso un amore diverso
che la vita non ti ha mai concesso.
So che stai leggendo questa poesia alla luce
della televisione, dove scorrono sussulti d’immagini mute,
mentre aspetti le ultime notizie sull’intifada.
So che stai leggendo questa poesia in una sala d’aspetto
di occhi incontrati e mai incontrati, di identità con estranei.
So che stai leggendo questa poesia sotto al neon
nella noia stanca dei giovani che sono esclusi,
che si escludono, troppo presto. So
che stai leggendo questa poesia con la tua vista incerta:
le tue lenti spesse dilatano le lettere oltre ogni significato
e tuttavia continui a leggere
perché anche l’alfabeto è prezioso.
So che stai leggendo questa poesia in cucina,
mentre riscaldi il latte, con un bambino che ti piange sulla spalla
e un libro in mano,
perché la vita è breve e anche tu hai sete.
So che stai leggendo questa poesia che non è nella tua lingua:
di alcune parole non conosci il significato, mentre altre ti fanno continuare a leggere
e io voglio sapere quali sono.
So che stai leggendo questa poesia in attesa di udire qualcosa, divisa tra amarezza e speranza,
per poi tornare ai doveri che non puoi rifiutare.
So che stai leggendo questa poesia perché non c’è altro da leggere,
qui dove sei approdata, nuda come sei.

Adrienne Rich, Dediche

 


  

 

Cats, mostly

 


 

 

 

martedì 29 giugno 2021

Song of nightingale

 

Songs of the common nightingales. Transcription: Alexander Liebermann

 


 

 

 

 

Numeri / 2

 

Alla base della matematica ci sono i numeri. Se qualcuno mi chiedesse che cosa mi rende davvero felice, io risponderei: i numeri. La neve, il ghiaccio e i numeri. E sai perché? (...) Perché il sistema matematico è come la vita umana. Per cominciare ci sono i numeri naturali. Sono quelli interi e positivi. I numeri del bambino. Ma la coscienza umana si espande. Il bambino scopre il desiderio, e sai qual è l’espressione matematica del desiderio? (…) Sono i numeri negativi. Quelli con cui si dà forma all’impressione che manchi qualcosa. Ma la coscienza si espande ancora, e cresce, e il bambino scopre gli spazi intermedi. Fra le pietre, fra le parti di muschio sulle pietre, fra le persone. E tra i numeri.
Sai questo a cosa porta? Alle frazioni.  I numeri interi più le frazioni danno i numeri razionali. Ma la coscienza non si ferma lì. Vuole superare la ragione. Aggiunge un’operazione assurda come la radice quadrata. E ottiene i numeri irrazionali.
(…) È una sorta di follia. Perchè i numeri irrazionali sono infiniti. Non possono essere scritti. Spingono la coscienza nell’infinito. E addizionando i numeri irrazionali ai numeri razionali si ottengono i  numeri reali. (…)

Non finisce. Non finisce mai. Perchè ora, su due piedi, espandiamo i numeri reali con quelli immaginari, radici quadrate dei numeri negativi. Sono numeri che non possiamo figurarci, numeri che la coscienza normale non può comprendere. E quando aggiungiamo i numeri immaginari ai numeri reali abbiamo i sistemi numerici complessi. Il primo sistema numerico all’interno del quale è possibile dare una spiegazione soddisfacente della formazione dei cristalli di ghiaccio. È come un grande paesaggio aperto. Gli orizzonti. Ci si avvicina a essi e loro continuano a spostarsi.

Hoeg, Il senso di Smilla per la neve

 

 






Roots

 


 

 

 

 

Pensiero

 

Perché nel cervello d’un coglione il pensiero faccia un giro, bisogna che gli capitino un sacco di cose e di molto crudeli. Quando non si ha immaginazione morire è poca cosa, quando se ne ha, morire è troppo.

L. Ferdinand Céline, Viaggio al termine della notte






lunedì 28 giugno 2021

Abbassando (Il pendolare)

 

 

 






Kintsugi

 

Quando i giapponesi riparano un oggetto rotto, valorizzano la crepa riempiendo la spaccatura con dell’oro.
Essi credono che quando qualcosa ha subito una ferita ed ha una storia, diventa più bello. Questa tecnica è chiamata Kintsugi.

 


 



 

Se un giorno

 

Se un giorno ci venisse in mente di incontrarci

(cosa di cui in fondo dubito)

allora per amor di Dio scegliamo un luogo

in cui nessuno di noi e’ mai stato prima.

Una qualche isola in disparte nell’Egeo

o una spiaggia nei pressi di Alessandria.

Un posto dove i giardini notturni non ci portino

subito a vedere noi stessi

come fantasmi, dove la gente scorgendoci

non finisca subito per pensare

a chi è morto dopo il nostro ultimo incontro

e dove non compariamo nelle loro storie.

Potremmo passare la notte insieme

a bere, a parlare di nulla

e magari remare sul mare al chiaro di luna

e se non ci venisse in mente di annegarci

potremmo separarci prima dell’alba

felici, prima di essere tornati sobri.

Se dunque esiste un posto così

(cosa di cui come ho detto dubito)

un posto in cui persino certi tardi sprazzi di sole

e i profumi di certi alberi notturni

di tanto in tanto non ci ricordino che abbiamo provato

tutto questo tante volte prima, senza successo.

Oppure lasciamo perdere l’idea di incontrarci.

 Henrik Nordbrandt

 




 

Blablabla

 


 

 

 

 

Was that youth?

 

Era quella la giovinezza? quello zaffiro
splendente sulla neve
un’ora precisa

a Central Park quell’odore
su marciapiede e davanzale
fresco e intatto

la pace e il dramma della tempesta
sopra la città
pubblica intimità

in attesa
nella piccola copisteria appannata
piste di fango sul pa
vimento di legno

il brivido euforico
al crepuscolo
alla fermata del
l’autobus con gli altri una pubblica felicità

Adrienne Rich, Terza rima

Was that youth? That clear
sapphire on snow
a distinct hour

in Central Park that smell
on sidewalk and windowsill
fresh and unmixt

the blizzard’s peace and drama
over the city
a public privacy

waiting
in the small steamed-up copy shop
slush tracked in across a wooden floor
the shivering elated
in twilight
at the bus stop with others a public happiness

Adrienne Rich

 


 

 

domenica 27 giugno 2021

sabato 26 giugno 2021

Riva

 

Il luogo dove vi è più energia al mondo è quello dove l’elemento acqua si unisce all’elemento terra. In riva al mare, al sole, dove anche l’elemento fuoco è presente, l’energia è ancora maggiore. A cui si unisce la forza dell’aria, data dalla brezza del vento. Insomma la riva del mare come il luogo dove si concentrano i quattro elementi del mondo.
Paracelso

 


 

 

 

People

 


 

 

 

 

Raku Inoue

 

L’artista giapponese Raku Inoue vive e lavora a Montreal. Realizza piccoli collage che sono a tutti gli effetti delle opere d’arte. L’artista ha deciso di riprodurre la meraviglia delle forme naturali attraverso elementi della natura, dando vita ad una serie di collage vegetali che lasciano senza parole. 


 

 

 

Petizione Bezos

 


 

 

 

 

mercoledì 23 giugno 2021

Shark

 





Costi della Chiesa

 

Inchiesta UAAR sui fondi pubblici e le esenzioni

 di cui gode la Chiesa cattolica

 

Altre esenzioni fiscali e doganali

45.000.000

 

Altri contributi erogati dai Comuni

257.000.000


Altri contributi erogati dalle Province

70.700.000


Altri contributi erogati dalle Regioni

242.200.000


Altri contributi statali

100.000.000


Ambasciate presso la Santa Sede

10.000.000


Benefici concessi da enti, fondazioni e società a partecipazione pubblica

200.000.000


Benefici statali per gli oratori

2.500.000


Benefici statali sulle pubbliche affissioni

2.000.000


Beni immobili statali adibiti a edifici di culto

200.000.000


Cambi di destinazione d’uso

150.000.000


Cerimonie di culto in orario di lavoro nelle amministrazioni pubbliche, negli enti e nelle società controllate dallo Stato

1.500.000

 

Cinque per mille

54.500.000


Consumi idrici ed energetici del Vaticano

5.000.000


Contributi comunali per i cappellani cimiteriali

6.000.000


Contributi comunali per l’edilizia di culto (oneri di urbanizzazione secondaria)

94.100.000


Contributi delle amministrazioni locali alle scuole cattoliche

500.000.000


Contributi regionali agli oratori

50.000.000


Contributi regionali per i cappellani negli ospedali

35.000.000


Contributi statali all’editoria cattolica

31.000.000


Contributi statali alle scuole cattoliche

430.000.000


Contributi statali alle università cattoliche

41.827.905


Contributi statali per i cappellani nella Polizia di Stato

9.000.000


Contributi statali per i cappellani nelle carceri

8.000.000


Contributi statali per i cappellani nelle Forze armate

20.000.000


Convenzioni pubbliche con la sanità cattolica

167.000.000


Edifici di proprietà comunale concessi a condizioni di favore a enti e associazioni cattoliche

15.000.000


Esenzioni Imu (Ici, Tares, Tasi)

620.000.000


Esenzioni Irpef per erogazioni liberali

10.000.000


Esenzioni Iva

100.000.000


Finanziamenti statali all’associazionismo sociale

880.128


Insegnamento della religione cattolica nelle scuole

1.250.000.000


Interessi sul debito

72.000.000


Legge “mancia”

1.000.000


Otto per mille

1.131.196.216


Pensioni

85.000.000


Riduzione del canone TV

370.000


Riduzione Irap

150.000.000


Riduzione Ires

100.000.000


Sconti comunali per l’accesso a zone a traffico limitato

2.000.000


Servizi appaltati in convenzione ad organizzazioni cattoliche

300.000.000


Servizio civile

20.000.000


Sicurezza delle gerarchie e delle proprietà ecclesiastiche

40.000.000


Spese straordinarie delle amministrazioni locali in occasione di importanti eventi cattolici

20.000.000


Tariffe postali agevolate

7.500.000


Utilizzo dei fondi strutturali europei

107.000.000


https://www.icostidellachiesa.it/



 





martedì 22 giugno 2021

Montagna

 

Ma lo sanno gli sciatori come si fa una pista da sci? Io credo di no, perché altrimenti molti di loro non sosterrebbero di amare la montagna mentre la violentano. Una pista si fa così: si prende un versante della montagna che viene disboscato se è un bosco, spietrato se è una pietraia, prosciugato se è un acquitrino; i torrenti vengono derivati o incanalati, le rocce fatte saltare, i buchi riempiti di terra; e si va avanti a scavare, estirpare e spianare finché quel versante della montagna assomiglia soltanto a uno scivolo dritto e senza ostacoli. Poi lo scivolo va innevato, perché è ormai impossibile affrontare l’inverno senza neve artificiale: a monte della pista viene scavato un enorme bacino, riempito con l’acqua dei torrenti d’alta quota e con quella dei fiumi pompata dal fondovalle, e lungo l’intero pendio vengono posate condutture elettriche e idrauliche, per alimentare i cannoni piantati a bordo pista ogni cento metri. Intanto decine di blocchi di cemento vengono interrati; nei blocchi conficcati piloni e tra un pilone e l’altro tirati cavi d’acciaio; all’inizio e alla fine del cavo costruite stazioni di partenza e d’arrivo dotate di motori: questa è la funivia. Mancano solo i bar e i ristoranti lungo il percorso, e una strada per servire tutto quanto. I camion e le ruspe e i fuoristrada. Davvero non lo sanno? Non vedono che non c’è più un animale né un fiore, non un torrente né un lago né un bosco, e non resta nulla del paesaggio di montagna dove passano loro? Chi non mi crede o pensa che io stia esagerando faccia un giro attorno al Monte Rosa in estate: sciolta la neve artificiale le piste sembrano autostrade dai perenni cantieri, circondate da rottami, edifici obsoleti, ruderi industriali devastazioni di cui noi stessi malediciamo i padri. (…) Tra cent’anni la vera ricchezza non saranno le piste che abbiamo costruito, ma la montagna che abbiamo lasciata intatta.

Paolo Cognetti





Interferenze

 


 

 

 

 

Seal

 


 

 

 

 

Terra

 

Dobbiamo imparare a respirare e riscoprire gli alberi, le pietre, gli animali e tutta la macchina della Terra: hanno un respiro interno, come noi. Hanno ossa, vene, carne, come noi.

Giordano Bruno



 

 

 

sabato 19 giugno 2021

Luna

 


 

 

 

 

Normal again

 


 

 

 

Dovere di cronaca

 



 

 

 

Paws

 

Le zampe dei gatti, ovunque si posino, sono così silenziose che non tradiscono mai la loro presenza, quasi calpestassero il cielo o le nuvole. Sono come un gong suonato sott’acqua o un koto pizzicato in una grotta, sono l’intuizione muta e immediata delle delizie della vita.

Natsume Sōseki, Io sono un Gatto



 

 

 

 

venerdì 18 giugno 2021

giovedì 17 giugno 2021

Filosofia

  

Quando qualcuno chiede a cosa serve la filosofia, la risposta deve essere aggressiva, poiché la domanda è ironica e pungente. La filosofia non serve né allo Stato né alla Chiesa, che hanno altre preoccupazioni. Non serve a nessun potere stabilito. La filosofia serve a turbare. Una filosofia che non turba nessuno e non fa arrabbiare nessuno non è una filosofia. Essa serve a nuocere alla stupidità, fa della stupidità qualcosa di vergognoso. Non ha altro uso che questo: denunciare la bassezza del pensiero in tutte le sue forme. Dovrà inoltre formare uomini liberi, che non confondano cioè i fini della cultura con gli interessi dello Stato, della morale o della religione, combattere la cattiva coscienza

Gilles Deleuze, Nietzsche e la filosofia

 





Shoes

 

 

Sandali del faraone Tutankhamon risalenti a 3300 anni fa

 

 

 

 

 

Spider



 

 

 

martedì 15 giugno 2021

Meat is murder

 

La vostra indignazione all'idea degli animali torturati e uccisi per soddisfare l'avidità umana non è sentimentalismo bensì un sentimento fra i più leciti e naturali. Ma non bisogna indignarsi al punto di odiare gli uomini per pietà verso gli animali, come dite voi; bisogna invece agire in conformità di ciò a cui vi spinge questo sentimento, e cioè non mangiare carne di qualsiasi essere a cui sia stata tolta la vita. Sono convinto che nei prossimi secoli la gente racconterà con orrore e ascolterà con dubbio come i loro antenati ammazzavano gli animali per mangiarli. Il vegetarismo si diffonde molto rapidamente. La compassione per gli animali è la più preziosa qualità dell'uomo e io (come uomo) sono tanto più felice quanto più la sviluppo in me. I vegetariani dimostrano la superiorità del cibo senza carne per la salute ma l'argomento principale e inoppugnabile è quello addotto da voi, il sentimento morale.

Lev Tolstoj

 


 



 

Stones

 


 

 

 

 

lunedì 14 giugno 2021

L' emigrante

 

Io sono uno che ha poche probabilità di esistenza. Infatti sono un emigrante. Sono tornato a casa dopo cinquant’anni. Per cinquant’anni ho abitato in un paese che non era il mio, con una lingua che non era la mia. In tutto questo tempo ho vissuto la mia vita per metà. L’altra metà l’ho lasciata qui al mio paese ed è inutile che ora la cerchi perché è scomparsa. Se mi aggrappo ai ricordi la mia memoria è piena di falle. Quando lasciai il luogo dove venni alla luce ero un ragazzetto. Mi ricordo il giorno che emigrai; era mattina e c’era una nuvola in cielo che faceva un grande buco nero sulla facciata della chiesa. Mi ricordo un albero immenso e scortecciato, pieno di vento. Mi ricordo la notte, senza lume, il freddo che occupava tutta la casa all’infuori della cucina. Queste cose non ci sono più e, buone o cattive erano le cose alle quali era attaccata la mia vita. Adesso nella mia piccola città natale tutto è diverso: il centro urbano si è trasformato, molte case sono scomparse, la campagna è fuggita sopra i monti e al suo posto sono cresciute fabbriche e capannoni. Se guardo oltre le mura non vedo nulla su cui possa posare lo sguardo con piacere. Del resto non mi allontano mai verso la periferia. Cammino nel centro e frequento i vecchi caffè sotto il loggiato. Tutto mi appare vagamente riconoscibile e al tempo stesso diverso, come sono le cose famigliari attraverso il sogno o i racconti. La fatica che faccio a riconoscere i luoghi è la stessa che ho con le persone. Un giorno un amico mi ha toccato sulla spalla, mi sono voltato e ci siamo entrambi guardati con paura come in uno specchio: tra grinze e peli bianchi abbiamo visto due occhi da bambini stravolti dal tempo. Un luogo che ancora mi piace è la piazza. Quando ero negli Stati Uniti, la città dove sono cresciuto in Italia, nella memoria, mi sembrava diventasse un orecchio di pietra che aveva per centro la piazza dove si raccoglievano e suonavano le voci della gente. In America era tutto diverso. Negli stati dove ero io, è tutta una pianura, una pianura senza fine.

E le strade sono immense e vanno chissà dove.

Non c’è un centro dove le strade vanno a congiungersi, non c’è una piazza, tutto corre in avanti all’infinito. Io lavoravo ai ponti. Stavo sospeso alle funi e vedevo la grande pianura. Dal basso si vedeva un grande cielo e tutto era stagliato contro di esso di profilo: cartelloni, garage, arcate di ponti. Poi, poco a poco, lo spazio entrò dentro di me. Prima, in Italia, ero un uomo di sassi e in America sono diventato un uomo di spazio. I miei occhi guardano sempre lontano. E anche la gente si teneva lontana. Così mi sono abituato alle distanze che prima dell’aeroplano erano immense. Il mio paese, l’Italia, era sparito. La nuova lingua cominciò a piovermi dentro e la mia vecchia lingua si nascose nel fondo della mente.

E quando qualche mese fa sono tornato, dopo cinquant’anni, quella lingua che credevo sepolta è venuta fuori chiara e pulita e mi ha riempito di meraviglia. Se non fosse per la lingua sarei completamente tagliato fuori da qui dove tutti mi chiamano l’Americano per il mio modo di vestire e per i miei occhiali d’oro. Benchè ora tutto sia ritornato più piccolo e vicino, io non mi sento in prossimità delle cose e delle persone. Io mi sento emigrato una seconda volta. La prima volta ero emigrato nelle spazio, questa volta sono emigrato nel tempo ed è ancora più doloroso. Le ragazzette che cantavano il Maggio negli anni prima della mia partenza sono diventate nonne o sono morte. Di loro mi è rimasta l’eco dei loro canti. Non c’è nulla su cui possa sfogare tutta la nostalgia che ho accumulato quando ero lontano e mi sento come derubato. La mia casa non c’è più. Mi sono comprato due stanze nella parte vecchia della città e sto in casa. Ho mobili solidi e poveri di legno pieno che mi ricordano quelli che avevo quando ero ragazzo. Viene a fare le pulizie una donna e una volta al giorno mi fa da mangiare. Mi piace stare in casa. Ieri scendendo le scale mi sono accorto di essermi fermato come faceva mia madre, che aveva sempre paura dell’ultimo scalino. Cosa faccio? Sto vicino alla finestra e raccolgo il tempo, dove si è perduta la mia vita.

Nino Pedretti,  da “Monologhi e racconti” 

 


 

 

 

 

Birthday

 

 







venerdì 11 giugno 2021

giovedì 10 giugno 2021

Non lo saprà nessuno

 

Che abbiamo vissuto,
che abbiamo toccato le strade
coi piedi che andavano allegri,
non lo saprà nessuno.
Che abbiamo visto il mare
dai finestrini dei treni,
che abbiamo respirato
l’aria che si posa
sulle sedie dei bar,
non lo saprà nessuno.
Siamo stati
sulla terrazza della vita
fintanto che sono arrivati gli altri.

Nino Pedretti

 


 


mercoledì 9 giugno 2021

Il corpo del reato

 

 


Alzati, andiamo,
non fare il cretino
non fare il bambino
ti porto a casa
ti porto in braccio
Tornando a casa ci fermiamo a fare colazione
un cappuccino
le paste alla crema
una sigaretta
Andiamo a casa, cosa vuoi fare?
Vuoi stare lì tutta la notte sull'asfalto
vuoi riposare?
non lo senti il maestrale?
Che umidità! mi spezza le ossa
mi sento male
andiamo a casa lasciati andare
ti tengo forte
Ve l'ho detto mille volte di rallentare,
andiamo non pensi a tua madre?
Non
ci pensi a tua madre?
Ci sta aspettando
ha appena preso la pensione
ma pensa a tua madre
è rimata lì inchiodata
crocefissa sul portone di casa
In bella mostra in mezzo alla strada
Attenti al cane! attenti al cane! no!
Attenti a tua madre! attenti a tua madre! attenti a tua madre!
Non dice niente non si lamenta
sospira soltanto
dovresti vederla
sulla pancia con lo spray le hanno scritto JUVE MERDA
Coi piedi coperti di fiori
si guarda la pancia,
la scritta intendo
e lo sa meglio di me lo sa meglio di te
che per un figlio appena dato
uno nuovo tale e quale è ricevuto
E me lo ha chiesto balbettando
di prendere in ostaggio il direttore di una qualche agenzia di viaggio
ma gliel'ho detto
non c'ho le palle,
non c'ho il coraggio
Alzati, andiamo
è quasi mattino
mi sto addormentando
Pulisciti il viso mi
fa impressione, mi stai spaventando,
andiamo, lasciati sollevare
che pensi di fare?
Se pensi di fare qualcosa di originale ti stai sbagliando
non c'è niente di più scontato
di più normale
è molto meno originale di quelle scarpe
che detto tra me e te davvero
le ho viste ai piedi di almeno 300 persone
Andiamo, torniamo in paese
Dovresti vedere cos'è successo,
ma non sei un po' curioso?
ma te lo giuro,
sembra di stare in un posto nuovo
Dopo trent'anni abbiamo vinto le elezioni,
te lo giuro
è stato proprio un colpo duro per loro
mia madre ha pure pianto
ed io ho fatto lo stesso
si respira un'aria nuova
c'è un bell'entusiasmo

E da quest'anno si balla in un chiosco

appena aperto sulla spiaggia

tutti i giorni
tutti a bere sulla sabbia
e i balli di gruppo, i latino americani,
poi fino all'alba con la tecno
E stiamo già organizzando un bel torneo di pallavolo
di calcetto
di biliardo
la caccia al tesoro
la sagra del pane
del pesce
del maiale
e se ti perdi tutto questo
sei proprio un fesso
Allora hai deciso
sei proprio convinto di fare qualcosa di originale
non vuoi tornare
ma sai che ti dico?
Sei proprio un cretino
non ci stupisci
non mi sorprendi
stammi ad ascoltare un pochino
Quelli come te lo sappiamo
stanno al mondo solo perché c'è spazio
Mani strappate all'enalotto le tue,
Mani strappate all'enalotto
quelli come te lo sappiamo
son stati vivi solo quando sono morti
Mani strappate al voto di scambio le tue,
Mani strappate al voto di scambio
Ma lasciati abbracciare, ti riporto a casa,
ti riporto da tua madre
ma guardami in faccia non mi riconosci?
Andiamo a casa non farmi disperare
non so che cosa fare,
ormai non mi rispondi,
hai deciso
sei testardo
sei convinto
Ascoltami bene ti stai sbagliando
ascoltami bene ti stai sbagliando
La verità sta nei dettagli
e allora te li elenco
ti regalo altri minuti del mio tempo...
Strada provinciale centosessanta
in lontananza un pezzetto di mare
Notte fonda cielo sereno
l'estate alle porte
un leggero maestrale
Fiat punto nera del duemila
trecentomila i chilometri percorsi
cerchi in lega da quindici pollici
un impianto stereo davvero eccezionale
Il corpo steso sulla schiena
di un trentenne sull'asfalto
ha già smesso di respirare
Abbigliamento sportivo curato
costoso nella n
orma
niente di originale
Nelle tasche cinque euro e pochi spicci
un mazzo di chiavi
due cellulari
sul braccio destro un tatuaggio tribale
e sulle mani calli e vesciche
profonde
da muratore