Prova
a cantare il mondo mutilato.
Ricorda le lunghe giornate di
giugno
e le fragole, le gocce di vino rosé.
Le ortiche che
metodiche ricoprivano
le case abbandonate da chi ne fu
cacciato.
Devi cantare il mondo mutilato.
Hai guardato navi
e barche eleganti;
attesi da un lungo viaggio,
o soltanto
da un nulla salmastro.
Hai
visto i profughi andare verso il nulla,
hai sentito i carnefici
cantare allegramente.
Dovresti celebrare il mondo
mutilato.
Ricorda quegli attimi, quando eravate insieme
in
una stanza bianca e la tenda si mosse.
Torna col pensiero al
concerto, quando la musica esplose.
D’autunno raccoglievi
ghiande nel parco
e le foglie volteggiavano sulle cicatrici
della terra.
Canta il mondo mutilato
e la piccola penna
grigia persa dal tordo,
e la luce delicata che erra, svanisce e
ritorna.
Adam Zagajewski, Prova a cantare il mondo mutilato
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