Alla
base della matematica ci sono i numeri. Se qualcuno mi chiedesse che
cosa mi rende davvero felice, io risponderei: i numeri. La neve, il
ghiaccio e i numeri. E sai perché? (...)
Perché il sistema matematico è come la vita umana. Per cominciare
ci sono i numeri naturali. Sono quelli interi e positivi. I numeri
del bambino. Ma la coscienza umana si espande. Il bambino scopre il
desiderio, e sai qual è l’espressione matematica del desiderio?
(…)
Sono
i numeri negativi. Quelli con cui si dà forma all’impressione che
manchi qualcosa. Ma la coscienza si espande ancora, e cresce, e il
bambino scopre gli spazi intermedi. Fra le pietre, fra le parti di
muschio sulle pietre, fra le persone. E tra i numeri.
Sai questo
a cosa porta? Alle frazioni. I numeri interi più le frazioni
danno i numeri razionali. Ma la coscienza non si ferma lì. Vuole
superare la ragione. Aggiunge un’operazione assurda come la radice
quadrata. E ottiene i numeri irrazionali. (…)
È
una sorta di follia. Perchè i numeri irrazionali sono infiniti. Non
possono essere scritti. Spingono la coscienza nell’infinito. E
addizionando i numeri irrazionali ai numeri razionali si ottengono i
numeri reali. (…)
Non finisce. Non finisce mai. Perchè ora, su due piedi, espandiamo i numeri reali con quelli immaginari, radici quadrate dei numeri negativi. Sono numeri che non possiamo figurarci, numeri che la coscienza normale non può comprendere. E quando aggiungiamo i numeri immaginari ai numeri reali abbiamo i sistemi numerici complessi. Il primo sistema numerico all’interno del quale è possibile dare una spiegazione soddisfacente della formazione dei cristalli di ghiaccio. È come un grande paesaggio aperto. Gli orizzonti. Ci si avvicina a essi e loro continuano a spostarsi.
Hoeg, Il senso di Smilla per la neve
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