A esprimere con pacata
chiarezza il proprio, personale dissenso verso Telethon e i test sugli animali,
è il giornalista piemontese Elso Merlo, direttore responsabile di Rete Canavese
Tv, attraverso un video che da alcuni giorni suscita grande dibattito. Vale
senz’altro la pena di ascoltare gli argomenti di Merlo, che muove le proprie
obiezioni a un sistema obsoleto ancorché crudele, dominato dalle multinazionali
del farmaco. Interessate, queste ultime, a che le persone – i consumatori -
vivano a lungo ma in assenza di salute, mentre nessuna delle malattie su cui fa
leva la famosa maratona rivolta ai donatori è stata debellata, osserva il
giornalista, a dispetto delle migliaia di miliardi raccolti da Telethon fra il 1989 a oggi: “A cosa serve
continuare a sperimentare sugli animali? A cosa serve questa vecchia ricerca di
inizio 900 in
mano alle baronie, alle lobby del potere farmaceutico e non solo, se non ad
alimentare loro stesse?” si chiede, citando fra l'altro diverse associazioni
eccellenti nell’assistenza ai malati più gravi, le quali si dissociano dalla
sperimentazione animale.
“Non sono un talebano delle
grandi battaglie, né un antispecista e nemmeno animalista. Farei torto agli
animalisti veri. Sono solo uno che si preoccupa del futuro, anche il mio.
Vorrei che la gente incominciasse a guarire da malattie considerate incurabili.
Ho rispetto dei volontari, di chi non la pensa come me” conclude “ma fa male al
cuore veder strumentalizzati i bambini, i malati, per cercare di portare soldi
a chi ne fa il proprio business, e non la nostra salute”.
Intanto è stata tumultuosa la
protesta contro Telethon che si è svolta venerdì sera fuori dagli studi Rai di
Roma, dove si svolgeva la diretta di una raccolta fondi. Organizzata da
Pae-Partito animalista europeo, Animalisti Italiani Onlus, Memento Naturae,
Irriducibili Toscani, Istinto Animale, la manifestazione, che a quanto pare ha
visto intervenire con energia un gran numero di poliziotti, si è conclusa con
due attivisti portati via in ambulanza, altri al pronto soccorso, due arresti e
un fermo. Al centro delle rimostranze
animaliste, appunto, la vecchia ricerca promossa da Telethon basata sulla
sperimentazione animale: secondo molti scienziati di nuova generazione (e non
solo), un sacrificio industriale e non predittivo, date le profonde diversità
che dividono le specie, quando non gli stessi individui. Tumori, malattie
genetiche rare, virus, sono in costante aumento, a dispetto di metodi crudelissimi
con cui ogni anno si torturano e uccidono milioni e milioni di esemplari. Gli
animalisti, inoltre, puntano l’indice contro trasparenza e efficacia del
sistema stesso, che assorbirebbe enormi risorse nella realizzazione della
maratona Telethon, nonché in una dispersiva serie di progetti e pubblicazioni,
finendo col destinare davvero alla ricerca solo una parte dei colossali
introiti.
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