Paesi incivili / 4
Governo e Parlamento vogliono rendere non più punibili i reati contro gli
animali. Dieci anni di norme penali contro maltrattamenti e uccisioni di
animali finiranno nel cestino se sarà approvato lo “Schema di Decreto legislativo recante Disposizioni in
materia di non punibilità per particolare tenuità del fatto” per tutti i reati con pene
detentive non superiori nel massimo a cinque anni di reclusione. Non potranno
più esserci processi come quello in corso contro l’allevamento Green Hill di
beagle per la vivisezione, le condanne ottenute contro allevatori per lo
scandalo “vacche a terra”, cacciatori per uso illegale di richiami vivi,
circensi, organizzatori di combattimenti fra cani e trafficanti di
cuccioli.
Sono messi in pericolo i sequestri di animali poiché con l’archiviazione gli
stessi animali dovranno essere restituiti ai loro stessi maltrattatori. La
riforma del Codice penale sugli animali, ottenuta nel 2004 con la Legge 189
– con sanzioni irrigidite nel 2010 con la Legge 201 - pur se parziale ha rappresentato una
pietra miliare nel riconoscimento della tutela degli animali nel nostro
ordinamento giuridico. Se sarà approvato in via definitiva lo “Schema di Decreto legislativo recante Disposizioni in
materia di non punibilità per particolare tenuità del fatto”, l’Italia si arrenderà al
maltrattamento degli animali, nonostante quanto affermato dal Trattato Europeo
di Lisbona che li riconosce esseri senzienti e impegna gli Stati
all’applicazione di questo principio. Giusto,
doveroso, rendere più rapidi i procedimenti giudiziari ma non lasciando
impuniti penalmente gli autori di reati gravi e che sono effettuati
danneggiando tutta la società! Chi può fermare questo atto sconsiderato che se
accompagnato dall’annunciato scioglimento del Corpo Forestale dello Stato va a
realizzare un quadro dell’orrore per legalità e giustizia? Governo in
primis e Parlamento. A loro chiediamo di non approvare lo “Schema di Decreto
legislativo recante Disposizioni in materia di non punibilità per particolare
tenuità del fatto” inviato dal Governo lo scorso 1 dicembre
alle Camere - al momento non ancora pubblicato ufficialmente in
Parlamento - e sul quale le Commissioni parlamentari potranno dare
solamente un parere. O, comunque, chiediamo di escludere esplicitamente dalla
sua applicazione i reati contro gli animali.
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