lunedì 22 dicembre 2014

Paesi incivili / 4


 

Governo e Parlamento vogliono rendere non più punibili i reati contro gli animali. Dieci anni di norme penali contro maltrattamenti e uccisioni di animali finiranno nel cestino se sarà approvato lo “Schema di Decreto legislativo recante Disposizioni in materia di non punibilità per particolare tenuità del fatto” per tutti i reati con pene detentive non superiori nel massimo a cinque anni di reclusione. Non potranno più esserci processi come quello in corso contro l’allevamento Green Hill di beagle per la vivisezione, le condanne ottenute contro allevatori per lo scandalo “vacche a terra”, cacciatori per uso illegale di richiami vivi, circensi, organizzatori di combattimenti fra cani  e trafficanti di cuccioli.
Sono messi in pericolo i sequestri di animali poiché con l’archiviazione gli stessi animali dovranno essere restituiti ai loro stessi maltrattatori. La riforma del Codice penale sugli animali,
ottenuta nel 2004 con la Legge 189 – con sanzioni irrigidite nel 2010 con la Legge 201 - pur se parziale ha rappresentato una pietra miliare nel riconoscimento della tutela degli animali nel nostro ordinamento giuridico. Se sarà approvato in via definitiva lo “Schema di Decreto legislativo recante Disposizioni in materia di non punibilità per particolare tenuità del fatto”, l’Italia si arrenderà al maltrattamento degli animali, nonostante quanto affermato dal Trattato Europeo di Lisbona che li riconosce esseri senzienti e impegna gli Stati all’applicazione di questo principio. Giusto, doveroso, rendere più rapidi i procedimenti giudiziari ma non lasciando impuniti penalmente gli autori di reati gravi e che sono effettuati danneggiando tutta la società! Chi può fermare questo atto sconsiderato che se accompagnato dall’annunciato scioglimento del Corpo Forestale dello Stato va a realizzare un quadro dell’orrore per legalità e giustizia? Governo in primis e Parlamento. A loro chiediamo di non approvare lo “Schema di Decreto legislativo recante Disposizioni in materia di non punibilità per particolare tenuità del fatto” inviato dal Governo lo scorso 1 dicembre alle Camere - al momento non ancora pubblicato ufficialmente in Parlamento -  e sul quale le Commissioni parlamentari potranno dare solamente un parere. O, comunque, chiediamo di escludere esplicitamente dalla sua applicazione i reati contro gli animali.









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