"La
strega", così Simona Kossak era soprannominata dagli abitanti dei
luoghi posti ai margini della foresta di Bialowienza. E come altro
poteva essere definita una donna che parlava con gli animali?
Convinti che si trattasse di una presenza demoniaca, i locali si
guardavano bene dall’entrare in confidenza con quella signora che
girava dentro e fuori i boschi accompagnata da animali selvatici con
i quali sembrava comunicare agilmente.
E forse Simona qualcosa di soprannaturale lo aveva veramente. Un dono che però era sicuramente anche il prodotto di anni di studio e soprattutto di esperienza.
E forse Simona qualcosa di soprannaturale lo aveva veramente. Un dono che però era sicuramente anche il prodotto di anni di studio e soprattutto di esperienza.
Simona
Kossak era nata nel 1943 a Cracovia. Laureatasi presso la facoltà di
Biologia e Scienze della Terra dell’università Jagellonica, aveva
deciso fin da giovanissima di battersi per la difesa delle foreste
più antiche. Negli anni ’70, proprio in virtù di tale scelta, si
trasferì a Bialowienza, una foresta al confine tra Polonia e
Bielorussia. Qui visse per oltre trent’anni conducendo i suoi studi
e adottando uno stile di vita privo di impatto sull’ambiente
circostante; nella capanna del guardaboschi dove si stabilì non
c’erano né acqua corrente né elettricità. Tutta la sua giornata
era spesa nella cura e nell’osservazione degli animali selvatici
dei quali divenne prima veterinaria e poi compagna di vita. Con il
passare del tempo, infatti, la dimora di Simona divenne meta di
numerosissimi animali. Alcuni di loro, come il corvo Korasek e la
femmina di cinghiale Zabka, rimasero per anni e anni. Altri, come dei
cuccioli di cervo, arrivarono persino a nascere lì. Innumerevoli vi
trovarono rifugio e attenzioni: tra questi linci, cicogne, pavoni,
piccioni, alci, grilli e topi. Alla fine Simona iniziò a sviluppare
una particolare capacità di comunicare con la fauna della foresta.
Comprendeva i loro segnali e i suoni che emettevano, riusciva, dai
loro comportamenti, a prevedere situazioni di pericolo e perfino
cambiamenti atmosferici. A partire dagli anni ’90 affiancò al suo
tradizionale lavoro una grande battaglia per la difesa dei lupi di
Bialowienza che rischiavano l’estinzione. Battaglia che portò
avanti fino alla fine al 2007, quando si spense prematuramente.
Una bellissima testimonianza del lavoro di Simona Kossak è rappresentatata dagli scatti del fotografo naturalista Lech Wilczek, suo compagno e testimone diretto della sua coraggiosa vita in difesa della foresta.
Una bellissima testimonianza del lavoro di Simona Kossak è rappresentatata dagli scatti del fotografo naturalista Lech Wilczek, suo compagno e testimone diretto della sua coraggiosa vita in difesa della foresta.
Troverai
di più nei boschi che nei libri.
Gli alberi e le pietre ti
insegneranno ciò che
non si può imparare da maestri.
San Bernardo
San Bernardo
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