L'allentamento
delle restrizioni alla caccia di animali selvatici negli Stati Uniti,
e in modo specifico nelle riserve dell'Alaska, grazie a Trump sta per
diventare realtà. Le agenzie federali National Park Service e US
Fish and Wildlife Service introdurranno le modifiche al regolamento,
che permetteranno ai cacciatori di massacrare e intrappolare gli
animali con tecniche barbare e anacronistiche.
Grazie
alla revoca delle restrizioni si potrà dare la caccia agli orsi
neri direttamente all'interno delle tane, dalle quali
potranno essere fatti uscire con l'ausilio della luce artificiale.
Sarà dunque possibile attrarli a tradimento, per poi ucciderli a
sangue freddo. Potranno essere impallinati anche le mamme con i
cuccioli, rendendo l'attività ancor più spietata. Ai cacciatori
sarà permesso di usare esche – come cibo saporito – per attirare
e uccidere gli orsi, sia quelli bruni che quelli neri. Potranno
sparare anche a lupi e coyote, cuccioli compresi. Inoltre si potranno
ammazzare i caribù mentre attraversano un fiume a nuoto, facendo
fuoco da battelli a motore come novelli John Rambo della foresta. Per
la prima volta potranno inoltre essere uccisi gli orsi bruni con le
esche presso il Rifugio Faunistico Nazionale del Kenai.
“L'amministrazione
Trump ha raggiunto in modo scioccante un nuovo minimo storico nel
trattamento della fauna selvatica. Permettere l'uccisione di cuccioli
di orso e di lupo all'interno dello loro tane è barbaro e disumano”,
ha sottolineato a USA Today il dottor Jamie Rappaport Clark,
presidente dell'organizzazione “Defenders of Wildlife”. “Non ci
vuole nessuna abilità o capacità per attirare gli orsi con le
ciambelle e sparare ai caribù dai motoscafi”, gli ha fatto eco Ben
Williamson, direttore del programma World Animal Protection US.
“L'uccisione di animali per divertimento o sport non solo causa
sofferenze inaudite alla fauna selvatica, ma minaccia interi
ecosistemi e habitat naturali”, ha aggiunto l'ambientalista.
Queste
modifiche “incredibilmente crudeli” rappresentano solo “l'ultimo
di una serie di sforzi per ridurre le misure a tutela della fauna
selvatica americana, per le volontà delle compagnie petrolifere e
dei cacciatori di trofei”. Non a caso, in base a quanto riportato
dal Washington Post e dalla CNN, il presidente Trump avrebbe dato
mandato al segretario dell’agricoltura di cancellare le restrizioni
sul disboscamento di una delle foreste più grandi e importanti del
pianeta, la Tongass National Forest, riattivando al contempo le
concessioni per la costruzione di strade, miniere e industrie in un
luogo incontaminato.
I
leader politici dell'Alaska approvano le modifiche introdotte
dall'amministrazione Trump, poiché grazie ad esse si potranno
“ampliare le opportunità ricreative e la gestione dello stato nel
magnifico Rifugio Kenai, avvantaggiando sia l'Alaska che i turisti”.
A rimetterci per la nostra avidità, come sempre, saranno sempre gli
animali e l'ambiente.
Andrea
Centini
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