Scivolano via senza mai dire addio,
i vecchi amici su cui tanto contavo
per dare tepore alle pieghe della memoria.
E se per loro avevo dell’affetto, l’affetto deve imparare
a soffrire in economia e non piangere.
L’età è un esercitarsi nella noncuranza,
un anestetico, ché la tristezza
delle nuove dipartite non renda male accetta
quella finale. C’è un bianco risarcimento
nel primo gelo che opprime il giardino.
Non possiamo farci nulla se non lasciare che sia.
E ora questo ‘tu’ e ora quella ‘lei’ sono andati,
c’è sempre meno parte di me che dovrà morire.
E non fanno paura quegli spazi vuoti.
Anne Stevenson
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