Chiedo
scusa all’albero abbattuto per le quattro
gambe del
tavolo.
Chiedo scusa alle grandi domande per le
piccole
risposte.
Verità, non prestarmi troppa
attenzione.
Serietà, sii magnanima con me.
Sopporta,
mistero dell’esistenza, se tiro via fili
dal tuo
strascico.
Non accusarmi, anima, se ti possiedo di rado.
Chiedo
scusa al tutto se non posso essere ovunque.
Chiedo scusa a tutti
se non so essere ognuno
e ognuna.
So che finché vivo
niente mi giustifica,
perché io stessa mi sono d’ostacolo.
Non
avermene, lingua, se prendo in prestito
parole patetiche,
e
poi fatico per farle sembrare leggere.
Wislawa Szymborska
Nessun commento:
Posta un commento