domenica 17 aprile 2011

Tempo

Il mètro è una grande invenzione, Bruno….   
Un giorno cominciai  a sentire qualcosa nel mètro, poi me ne dimenticai... E allora si ripetè, due o tre giorni dopo.  ...
L’altro giorno mi sono accorto chiaramente di quello che succedeva. Mi dedicai a pensare alla mia vecchia, poi a Lan e ai ragazzi, e, si capisce, al momento mi pareva di andare in giro per il mio quartiere, e vedevo i visi dei ragazzi, quelli di quel tempo. 
Non era pensare, mi pare di averti già detto molte volte che io non penso mai: sto come fermo a una cantonata vedendo passare quello che penso, ma non penso quello che vedo.  …
La questione è che io avevo preso il mètro alla stazione Saint-Michel e subito mi misi a pensare a Lan e ai ragazzi e vedevo il quartiere. Appena seduto mi misi a pensare a loro. Ma nello stesso tempo mi accorgevo di essere nel mètro, e vidi che dopo un minuto, suppergiù, arrivavamo all’Odèon, e la gente entrava e usciva. 
Allora continuai a pensare a Lan e vidi la mia vecchia quando tornava dalla spesa, e cominciai a vederli tutti e a trovarmi in mezzo a loro in un modo bellissimo, come da molto tempo non sentivo. …   Se mi metto a descriverti tutto quello che vedevo nemmeno mi credi, ne avrei per un pezzo.  … vedevo Lan con un vestito verde che si metteva quando andava al Club 33 dove io suonavo con Hamp. Vedevo il vestito con dei nastri, una coccarda, una specie di fregio sul petto e un colletto… Non tutto in una volta, in realtà io stavo girando attorno al vestito di Lan e lo guardavo adagio.  …. Pensa che ti racconto solo un pezzetto di tutto quello che stavo pensando e vedendo. Quanto tempo sarà che ti sto raccontando questo pezzetto? … Mettiamo due minuti circa…. Se ti raccontassi tutto quello che ho visto fare ai ragazzi, e come Hamp suonava Save it, Pretty Mama, e io ascoltavo ogni nota, e Hamp non è di quelli che si stancano, e se ti raccontassi che udii la mia vecchia dire un’orazione lunghissima, in cui parlava di cavoli cappucci, mi sembra, chiedeva perdono per il mio vecchio e per me e diceva qualcosa di certi cavoli cappucci…. Insomma se ti raccontassi tutto questo con i particolari, passerebbero più di due minuti, eh, Bruno? …   
Allora prova un po’ a dirmi come può essere che all’improvviso sento che il mètro si ferma e io lascio la mia vecchia e Lan e tutto il resto, e vedo che siamo a Saint-Germain-des-Près, che si trova a un minuto e mezzo esatto dall’ Odèon. ...  
Allora come potè succedere che io abbia pensato un quarto d’ora in un minuto e mezzo? Come si può pensare un quarto d’ora in un minuto e mezzo?
… solo nel mètro riesco a rendermene conto, perché viaggiare nel mètro è come stare nell’interno di un orologio. Le stazioni sono i minuti, mi capisci, è quel tempo vostro, di adesso; ma io so che ce n’è un altro….
… se io potessi vivere solo come in quei momenti, o come quando sto suonando e anche il tempo cambia… Ti rendi conto di quello che potrebbe succedere in un minuto e mezzo…. Allora un uomo potrebbe vivere centinaia di anni, se trovassimo il modo potremmo vivere mille volte più di quel che viviamo adesso per colpa degli orologi, di quella mania dei minuti e di dopodomani….

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