Il termine indisciplina indica
ogni scienza che si ottiene cambiando di segno i concetti fondamentali delle
scienze che attualmente compongono l’universo accademico italiano. Sono già
stati inventati molti metodi e atteggiamenti ascientifici: ora si tratta di
unificarli sotto l’etichetta dell’Ascienza. Ovunque stia andando l’informatica,
un’apposita disinformatica la tallona coscienziosamente. Alla giurisprudenza
sfuggono i principi dell’ingiurisprudenza (modi di calunniare subdolamente
senza commettere reato). E se l’economia conosce e combatte la diseconomia, il
commercio mantiene rapporti misteriosi con lo smercio. Un buon dottore di
quartiere può curare cagnolini e micini per tutta una vita senza sospettare il
pervicace disfattismo dell’inveterinaria (cfr. disinKant e il
disadornitorinco). In alcuni casi la scienza è già contenuta nel suo
rovescio: l’astrologia è in parte una disastrologia. In Lewis Carrol si trovano
già alcuni elementi di mattematica e di illogica. Meno frequentate le scienze
incognitive, quelle in cui si studiano i modi in cui la mente non riconosce gli
oggetti che le si presentano, poiché viaggiano travestiti. A ogni possibile
fondazione di una ludologia, a parte l’orrore del nome, si oppone
immediatamente la più ragionevole deludologia (la scienza del promettere e non
mantenere). La misantropologia strutturale studia la sistematica antipatia che
il ricercatore ispira alle popolazioni che intende studiare. La sabotanica
tassonomizza le rimpiante (organismi vegetali defunti), la frittiologia si
occupa dei pesci alla griglia.
(Stefano Bartezzaghi, dalla rivista Tèchne)
(Kumi Yamashita, Origami)
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