Un innegabile bisogno di
diritti, e di diritto, si manifesta ovunque, sfida ogni forma di repressione,
innerva la stessa politica. E così, con l’azione quotidiana, soggetti diversi
mettono in scena una ininterrotta dichiarazione di diritti, che trae la sua
forza non da una qualche formalizzazione o da un riconoscimento dall’alto, ma
dalla convinzione profonda di donne e uomini che solo così possono trovare
riconoscimento e rispetto per la loro dignità e per la stessa loro umanità.
Siamo di fronte a una inedita connessione tra l’astrazione dei diritti e la
concretezza dei bisogni, che mette all’opera soggetti reali. Certo non i
«soggetti storici» della grande trasformazione moderna, la borghesia e la
classe operaia, ma una pluralità di soggetti ormai tra loro connessi da reti
planetarie. Non un «general intellect», né una indeterminata moltitudine, ma
una operosa molteplicità di donne e uomini che trovano, e soprattutto creano,
occasioni politiche per non cedere alla passività e alla subordinazione.
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