venerdì 30 gennaio 2015

Progresso



Non sentirti mai un reietto. Un reietto, fratello mio, è qualcosa che non esiste, perché a questo mondo forse non esiste nulla, ma proprio nulla degno di essere desiderato. E tuttavia tu devi avere dei desideri, dei desideri anche appassionati. Ma per evitarti di arrivare al punto di struggerti, mettiti bene in testa questo: di altamente desiderabile non c’è nulla, proprio nulla. Tutto è marcio. Sì, senza dubbio c’è al mondo un cosiddetto progresso, ma non è che una delle molte bugie messe in giro dagli affaristi per poter spremere tanto più sfacciatamente e cinicamente denaro dalla massa. Oggi la massa è diventata lo schiavo, e l’individuo è lo schiavo del grandioso pensiero di massa. Non c’è più niente di bello né di egregio. Il bello, il buono e il giusto devono essere il tuo sogno. Dimmi: sai sognare?
Tutto quanto è guasto, è dimezzato, ha perso grazia e splendore. Le nostre città scompaiono a precipizio dalla crosta terrestre. Grandi massicci occupano il posto già occupato dalle case d’abitazione e dai palazzi principeschi. Il pianoforte, fratello caro, e lo strimpellio che fa tutt’uno con esso! I concerti e il teatro scendono di gradino in gradino verso un punto sempre più fondo. Sì, c’è sempre qualcosa come una società che dà il tono, ma i toni della gravità e della finezza, quelli non sa più farli vibrare. Ci sono dei libri… in una parola, non perderti mai d’animo. Resta povero e disprezzato, amico mio.

Robert Walser, Jakob von Gunten



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