sabato 17 gennaio 2015

Verso il sud delle cose



Ieri ho passeggiato per le strade come una qualsiasi persona.
Ho guardato le vetrine spensieratamente e non ho incontrato amici con i quali parlare. D’improvviso mi sono sentito triste, mortalmente triste, cosi’ triste che mi e’ parso di non poter vivere un altro giorno ancora, e non perche’ potessi morire o uccidermi, ma solo perche’ sarebbe stato impossibile vivere il giorno dopo e questo e’ tutto.
Fumo, sogno, adagiato sulla poltrona. Mi duole vivere in una situazione di disagio.
Debbono esserci isole verso il sud delle cose dove soffrire e’ qualcosa di piu’ dolce,
dove vivere costa meno al pensiero, e dove e’ possibile chiudere gli occhi e addormentarsi al sole e svegliarsi senza dover pensare a responsabilita’ sociali ne’ al giorno del mese o della settimana che e’ oggi.
Do asilo dentro di me come a un nemico che temo d’offendere a un cuore eccessivamente spontaneo che sente tutto cio’ che sogno come se fosse reale,
 che accompagna col piede la melodia delle canzoni che il mio pensiero canta, 
tristi canzoni, come le strade strette quando piove.

Fernando Pessoa, Poesie inedite
 


Nessun commento:

Posta un commento