martedì 10 novembre 2015

La voce



Vado al mare
per udire quella voce
fra un colpo e l'altro dell'onda

ma la voce non c'è
c'è solo la senile garrulità dell'acqua
il nulla salato
l'ala d'un bianco uccello
rinsecchita sulla pietra

vado nel bosco
dove dura ininterrotto
il fruscio d'una enorme clessidra
che trasmuta foglie in terra nera
terra nera in foglie
potenti mandibole d'insetti
divorano il silenzio della terra

vado nei campi
lastre verdi e gialle
fissate con spilli d'esistenze d'insetti
risuonano a ogni tocco di vento

dov'è quella voce
dovrebbe farsi udire
quando per un attimo tacerà
l'instancabile monologo della terra

niente solo sussurri
schiocchi scoppi

torno a casa
e l'esperienza assume
forma di alternativa
o il mondo è muto
o io sono sordo

forse però
siamo entrambi
segnati da una infermità

dobbiamo perciò
prenderci sottobraccio
andare avanti
verso nuovi orizzonti
verso gole contratte
da cui fuoriesce
un incomprensibile borbottio.

Zbigniew Herbert, da Rapporto dalla città assediata






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