Ieri
notte era all’ordine del giorno dell’Assemblea generale dell’Onu
un voto davvero importante: una risoluzione perché dal 2017 partano
i negoziati per un Trattato internazionale che vieti le armi
nucleari.
La
risoluzione è stata approvata da 123 Paesi, 16 Stati si sono
astenuti ma 37 Paesi hanno votato contro, tra cui l’Italia. In
compagnia di quasi tutte le nazioni nucleari del mondo e tanti
alleati degli Stati uniti che, come l’Italia, hanno sul proprio
territorio ogive nucleari. Si badi, non armi atomiche vintage della
“passata” Guerra fredda, ma rinnovati sistemi d’arma per le
quali il Nobel della Pace Obama ha speso diversi miliardi di dollari:
si chiamano bombe B61-12 e potranno essere montate sugli F35 che –
a proposito di “costi della politica” – ci costano più di 15
miliardi di euro. I primi due F35 arriveranno nella base di Amendola
l’8 novembre prossimo, il giorno delle presidenziali americane, e
senza know how di attivazione: quello lo controllano dagli Usa.
Qui,
nel ridente Belpaese, ce ne sono ben 70 di bombe atomiche, 20 a Ghedi
e 50 ad Aviano.
Sono
lontani i tempi in cui il Parlamento europeo chiedeva espressamente
agli Stati Uniti di sbaraccare dal territorio europeo l’armamentario
disseminato di circa 300 armi nucleari. Adesso se nazioni come
Austria, Brasile, Irlanda, Messico, Sudafrica e Nigeria (primi
firmatari della risoluzione votata all’Onu) propongono di avviare
un trattato vincolante per mettere al bando le armi atomiche,
l’Italia si sente in dovere di votare contro
Risultati
della votazione:
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