Gli
uomini che inseguono una moltitudine di donne possono facilmente
essere distinti in due categorie. Gli uni cercano in tutte le donne
la donna dei loro sogni, un’idea soggettiva e sempre uguale. Gli
altri sono mossi dal desiderio di impadronirsi dell’infinita
varietà del mondo femminile oggettivo. L’ossessione dei primi è
lirica: nelle donne essi cercano se stessi, il proprio ideale, e
sono sempre e continuamente delusi perchè l’ideale, com’è
noto, è ciò che non è mai possibile trovare. Poichè la delusione
che li spinge da una donna all’altra dà alla loro incostanza una
sorta di scusa romantica, molte donne sentimentali sono commosse
dalla loro ostinata poligamia. L’altra ossessione è un’ossessione
epica e in essa le donne non trovano nulla di commovente: l’uomo
non proietta sulle donne alcun ideale soggettivo, perciò ogni cosa
lo interessa e nulla può deluderlo. E proprio questa incapacità di
rimanere delusi ha in sé qualcosa di scandaloso. Agli occhi della
gente, l’ossessione del donnaiolo epico appare senza riscatto
(senza il riscatto della delusione).
Poichè il donnaiolo lirico insegue sempre lo stesso tipo di donna, nessuno si accorge che egli cambia amante; gli amici gli causano continui malintesi, perchè non sono capaci di distinguere le sue amiche e le chiamano tutte con lo stesso nome.
Nella loro caccia alla conoscenza, i donnaioli epici si allontanano sempre di più dalla bellezza femminile convenzionale, della quale si stancano presto, e finiscono irrimediabilmente per diventare dei collezionisti di curiosità.
Poichè il donnaiolo lirico insegue sempre lo stesso tipo di donna, nessuno si accorge che egli cambia amante; gli amici gli causano continui malintesi, perchè non sono capaci di distinguere le sue amiche e le chiamano tutte con lo stesso nome.
Nella loro caccia alla conoscenza, i donnaioli epici si allontanano sempre di più dalla bellezza femminile convenzionale, della quale si stancano presto, e finiscono irrimediabilmente per diventare dei collezionisti di curiosità.
Kundera,
L’insostenibile leggerezza dell’essere
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