lunedì 12 marzo 2018

Resistenza




Quando non avevo più soldi, a Vienna, spendevo per i libri tutto quello che non avevo. A Londra, nell'epoca peggiore, in qualche modo riuscivo sempre a comprare libri, ogni tanto. Non ho mai imparato nulla in maniera sistematica, come gli altri, ma solo in improvvise eccitazioni. Cominciavano sempre nello stesso modo, il mio sguardo cadeva su qualcosa che poi assolutamente dovevo avere. Il gesto dell'afferrare, la gioia nel buttar via il denaro, il portare il libro a casa o nel locale più vicino, l'osservare, l'accarezzare, lo sfogliare, il mettere via per anni, poi l'epoca della nuova scoperta, quando l'urgenza si faceva sentire - tutto ciò è parte di un processo creativo di cui ignoro i particolari nascosti. Ma nulla, in me, accade altrimenti, e così dovrò comprare libri fino all'ultimo istante della mia vita, soprattutto se so con assoluta certezza che non li leggerò più.
È anche, credo, parte della mia ostinata resistenza alla morte. Non voglio sapere quali fra questi libri resteranno non letti. Sino alla fine non si può dire quali sono. Ho la libertà della scelta, fra tutti i libri che ho intorno posso sempre scegliere liberamente, e dunque ho il corso della vita nelle mie mani.

Elias Canetti, Il libro contro la morte







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