sabato 31 marzo 2018

Mare nostro / Airgun in Puglia



Airgun su Santa Maria di Leuca

di Maria Rita D’Orsogna,
 
Fisico e docente all’Università statale della California


[Articolo dedicato ai signori Giovanni Torchia, Jean Pierre Davit e Roberto Mezzalma, autori di questo schifo per conto dei petrolieri, vergognatevi e andate a fare airgun a casa vostra]


"Molti studi confermano che l’esplorazione sismica costituisce una potenziale minaccia per i mammiferi marini poiché lo spettro di udibilità di questi si può spesso sovrapporre con le basse frequenze emesse dagli air gun. L’esplorazione sismica [...] può comunque determinare un impatto negativo sulla comunità ittica e le altre specie alieutiche"
(dalla Valutazione di Impatto Ambientale della Edison e della Petroceltic)

E se lo dicono loro!

Si chiama Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. In più di dieci anni della mia personale esperienza, questo ministero, quali che siano stati i colori politici dei suoi rappresentanti, di tutela del mare ne ha fatta poca. Anzi, questo ministero ha spesso fatto la tutela di affaristi e speculatori, petrolieri da ogni dove in primis.
Questa volta è il turno di due ditte che da tempo hanno preso di mira l’Italia e che ora ci riprovano con l’intento di fare airgun in Puglia. La Edison Spa ha sede a Milano ed è al 99,4 per cento di proprietà della Electrité de France. La Petroceltic ha sede invece a Dublino e fra le sue sussidiarie c’è la Petroceltic Italia che ha varie concessioni in giro per la penisola, inclusa Elsa fra l’Abruzzo e le isole Tremiti. In questi giorni il duo Edison-Petroceltic deposita istanza per eseguire indagini geofisiche con airgun in tre dimensioni su un’area di circa trecento chilometri quadrati nel permesso di ricerca di idrocarburi “d 84F.R-EL”.
La concessione è a quattordici miglia da Santa Maria di Leuca e interessa due aree protette. A quattordici miglia sorge infatti il Parco Naturale Regionale “Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase” con zona di Bird Watching e caratterizzata da numerose specie migratrici, e a ventinove miglia c’è invece il Sito di Interesse Comunitario marino “Posidonieto Capo San Gregorio – Punta Ristola”. I “posidonieti” sono (o dovrebbero essere!) fra le strutture marine più protette del mondo, per la loro unicità e perché garantiscono la biodiversità e la salute del mare.
In queste acque vivono (per ora) la stenella striata, la balenottera comune, il capodoglio, e lo zifio. Passano per di qui il tonno rosso, l’alalunga e il pesce spada. E ancora il gambero viola, il gambero rosso, lo scampo, il totano… Ci sono pure le tartarughe Caretta caretta, anche questa in teoria super protetta, e le specie Chelonia mydas (tartaruga verde) e Dermochelys coriacea (tartaruga liuto).
Le tecniche sono le stesse di sempre, spari violenti ad aria compressa ogni dieci-quindici secondi ad alta intensità per avere immagini del sottosuolo grazie ai segnali riflessi dalle strutture geologiche del sottosuolo.
Il fatto che questo airgun sia per ottenere rilievi in tre dimensioni significa che i lavori saranno molto più intensi rispetto alla presa in due dimensioni perché, ovviamente, ci vogliono più dati per visualizzare in tre dimensioni. E infatti parlano di lavori fra i quindici e i venticinque giorni, ventiquattro ore su ventiquattro, anche se dopo scrivono che faranno sedici giorni di spari diretti con trentatré airgun attivi. Ce ne hanno pure tre di riserva, che non si sa mai, eh?
Tra una linea e l’altra dell’area che spazzoleranno ci saranno cinquecento metri. Facciamo allora sedici giorni, facciamo ogni quindici secondi, facciamo trentatré airgun attivi. Cosa significa? Significano la bellezza di circa tre milioni di spari. Tre milioni di spari nel mare. Purtroppo nessuno potrà avvisare le strenelle, i balenotteri, i capodogli e gli zifi che vivono nel mare di Puglia che stanno per arrivare tre milioni di spari, ventiquattro ore su ventiquattro, da  trentatré sorgenti di airgun che li avvolgeranno da ogni dove.
E allora leggiamo la valutazione d’impatto ambientale. Come sempre un sacco di panzane! La prima è che l’opzione zero non si può fare, perché non sarebbe coerente con “l’attuale politica energetica italiana”. Io non so quale sia davvero la politica energetica italiana, visto che qui tutti parlano di tutto, ma alla fine non esiste una vera strada. Tutti fanno un po’ quello che vogliono, a casaccio, senza mai pensare alle conseguenze. Si parla, parla, parla, ma alla fine tutto è fatto a casaccio.
Nel 2018 e stiamo ancora cercando petrolio lungo le coste pugliesi? Ma ci sono o ci fanno? Quanti accordi abbiamo firmato da Kyoto in giù? Quante volte i politici italiani si sono riempiti la bocca di promesse di energia green? Di economia sostenibile? Di difesa dell’ambiente? Me lo ricordo ancora Renzi che faceva proclami in California. Quanto abbiamo preso in giro Trump perché si è ritirato dagli accordi di Parigi? Quanto inchiostro è stato speso per dire che l’Italia lotterà contro i cambiamenti climatici? Quante ne abbiamo dette alla Croazia che voleva trivellare dal suo lato? E noi siamo qui a fare airgun, l’anticamera delle trivelle, a pochi chilometri dalle coste di Puglia? Se glielo lasciamo fare sarà tutto una presa in giro. Un po’ di vergogna almeno? No, eh?
Andiamo a leggere ancora. Dicono l’area è caratterizzata da colonie di coralli bianchi, alcuni noti, altre invece della cui esistenza non si è certi al 100 per cento. Ovviamente la presenza di coralli significa anche la presenza di vita marina. Nella concessione ci sono anche zone di ripopolamento ittico, che loro chiamano “nurserye zone di “spawningper non far spaventare nessuno. In inglese suona tutto un po’ piu’ asettico, vero? Perché non parlare in italiano e dire che vogliono sparare nelle zone dove i pesci vanno a riprodursi e a depositare le uova? Mia risposta: perché pensano che la gente sia stupida. Ma che vuoi che importi. Neanche sappiamo cosa c’è nei nostri mari, ma gli spariamo lo stesso.
Dicono che “al bordo” della loro concessione “sono presenti delle colonie di coralli bianchi. Si tratta di specie ritenute di grande importanza per la biodiversità che sono in grado di promuovere lo sviluppo di una ricca fauna bentonica” . Notare che loro stessi, i petrolieri, dicono che evitano le zone con più coralli e più fauna ittica per precauzione. Quindi lo sanno anche loro che certo non è carino andare sparare ai coralli e ai pesci che lì vivono. Ma e… le altre zone? Se ci spostiamo un pochino dai coralli noti, va bene invece? E le balenottere? I zifi? I capidogli? E i tonni? E le tartarughe? Per i cetacei dicono che secondo i loro studi, potrebbero esserci disturbi fino a 5.800 metri dal punto di emissione, se usano gli airgun più potenti che hanno. Bontà loro però in alcuni punti useranno airgun meno potente, che si potrà sentire “solo” a 1.700 metri di distanza.
Ovviamente questi sono tutti numeri di petrolieri, per cui, occorre verificarli, e potrebbero esser molti di più. Ad ogni modo, considerato che faranno airgun in un area di trecento chilometri quadrati, tutta l’area (e anche un po’ di più) diventerà una specie di sassaiola contro i cetacei, che non sapranno dove andare, confusi dagli spari che arriveranno senza sosta. Che vergogna.
Leggiamo ancora. Viene fuori che questa istanza della Edison e della Petroceltic si trova all’interno dell’area D15, definito “spazio aereo pericoloso dalla superficie sino a 5.500 piedi (circa 1.650 metri) per intensa attività aerea militare, attiva con preavviso a mezzo NOTAM”. Ci sono qui pure “ordigni inesplosi”. Eh? Cioè ci sarà attività militare dall’alto, ci sono ordigni inesplosi, e facciamo airgun ai pesci. Altro che far west! Qui e’ tutta una sparatoria.
Come in tutti i progetti di Valutazione di Impatto Ambientale si tende sempre a minimizzare, e a dare al colpa ad altri, a dire che è tutto nell’interesse nazionale, che gli effetti negativi sono tutti trascurabile e nulli e che è tutto “tutto apposto”, sempre. Infatti quelli della Edison-Petroceltic dicono che le più importanti minacce per i pesci sono la pesca, l’inquinamento e lo sviluppo antropico costiero. Non possono dire però che l’airgun faccia bene e quindi aggiungono che l’esplorazione sismica, può comunque determinare un impatto negativo sulla comunità ittica”. La parola trascurabile appare… ben ventidue volte nel loro documento!
Un’altra cosa che veramente fa male al cuore è leggere che, per qualche miracolo divino, la zona in questione è esclusa dalle “autostrade del mare”, cioè passano qui un enorme numero di navi merci e da crociera, pescherecci e altre imbarcazioni. Ma per puro caso, il rettangolo scelto dalla Edison-Petroceltic è fuori da tali tratte. Forse è per questo che i pesci vanno qui a depositare le uova? A riprodursi? Perché e’ l’unica zona di pace che gli resta? Non lo so, fatto sta che adesso andranno a bombardare anche questo posto qui.
La cosa vergognosa è che hanno collaborato con l’Istituto “Tethys onlusdi Milano per gli studi sui mammiferi marini. Vergognoso per la Petroceltic e per la Edison, ma vergognoso anche per la Tethys onlus di Milano che ha deciso di lavorare con ditte che certo non faranno il bene dei mammiferi, ma porteranno loro altra possibile morte e distruzione. È come dire che un medico oncologo collaborasse con la Marlboro.
Eccoci qui alla fine. Che dire. Adesso siamo tutti indignati, e arrabbiati e schifati. Ma è molto probabile che metteremo dei likes e che domani ce ne dimenticheremo. E invece no, occorre mettere pressione ai politici, rompere le scatole, e voler fermarli ogni santo giorno. A tutti piace gingillarsi con le copertine e le immagini di CNN o del New York Times che osannano i mari di Puglia. Ma tutto questo non è gratis. Tutto questo, tutta questa bellezza, richiede lavoro, impegno, vigilanza, volontà di salvare e magari migliorare che abbiamo. Nulla è per scontato, mai. Specie quando in giro ci sono rapaci come appunto la Edison o la Petroceltic che dalla lontana Francia e dalla lontana Irlanda pensano di poter venire qui e fare quello che vogliono.
Mi ci è voluto un sacco di tempo per mettere assieme tutte queste informazioni. Spero che si crei una maggior coscienza civile, non solo per lo scandalo, ma per combatterli e svergognarli ogni giorno. Tornatevene in Francia, tornatevene in Irlanda e lasciate l’Italia in santa pace.








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