sabato 10 marzo 2018

La verità




La verità è che tanta gente sta male e non ha il coraggio di dirlo. Il malessere, la sfiducia, la depressione generata dalla mancanza di lavoro e di prospettive, la disperazione sono dappertutto, stringono i carrelli della spesa sempre più vuoti o pieni di roba scadente, chiudono a doppia mandata le porte blindate di uffici, piccoli capannoni e appartamenti dove hanno staccato o staccheranno presto luce e gas, con le rate del mutuo o l'affitto arretrati, i debiti con lo Stato in sospeso e nei casi peggiori ipoteche e spettro incombente di un'asta giudiziaria che ti porterà via anche l'ultima sedia da sotto il culo.
Case dove le famiglie litigano, dove i figli escono sbattendo la porta perché non ne possono più di sentire parlare solo di soldi, crisi, niente lavoro, paura, paura, ammazzo qualcuno, ti ammazzo, mi ammazzo.
E intanto? Intanto sto male, intanto impazzisco.
In silenzio, per carità, che i vicini non sentano.
Piano, per pietà, che nessuno se ne accorga.
Finché si regge, finché si può.
Abbiamo imparato, stiamo imparando, che i muri di delimitazione, i confini, le città speciali si possono costruire anche senza cemento armato e mattoni, senza chilometri quadrati di acqua attorno o fossati scavati nella terra, senza incatenare le persone a un albero o a un pilone: disgregare un tessuto sociale può essere altrettanto efficace.

Simona Vinci, La prima verità





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