Il
ritmo col quale viene distrutta l'Amazzonia è cresciuto notevolmente
negli ultimi anni, e nei
primi 7 mesi del 2019 la deforestazione nella foresta pluviale è
aumentata del 67% rispetto al 2018,
segnando l'avanzamento più rapido di sempre.
Secondo
il sistema di monitoraggio satellitare dell'Istituto
Nazionale per la Ricerca Spaziale brasiliano (Inpe),
nel solo mese di luglio 2019 si è concretizzata la distruzione di
2.255 chilometri
quadrati di foresta,
che equivale alla superficie dell'intero Lussemburgo.
Ma
il dato, che è di per sé allarmante, non è l'unico a preoccupare
gli ambientalisti in questo frangente. Infatti la notizia forse
persino peggiore è che questo aggiornamento sulla situazione della
foresta amazzonica potrebbe essere l'ultimo che ci perviene. Il
mondo, dalla pubblicazione di questi dati in poi, potrebbe essere
tenuto completamente all'oscuro circa la velocità con cui si
persegue la distruzione del polmone del pianeta.
Il
presidente Bolsonaro però si ostina a sostenere che i numeri
dell'Inpe
sarebbero falsi. "Cattivi
Brasiliani osano fare campagne con numeri falsi contro la nostra
Amazzonia" ha
dichiarato il presidente, con il risultato secondo lui che la notizia
"ha minato l'immagine del Brasile all'estero". E ancora
"dobbiamo superare tutto questo" ha dichiarato Bolsonaro
"per mostrare al mondo che il governo è cambiato e che
l'Amazzonia appartiene solo a noi".
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