giovedì 1 agosto 2019

Sbadigli



Un gesto popolare, popolarissimo, che unisce uomini e animali, con la sua essenzialità, ed è stato vittima, per troppo tempo, dei peggiori luoghi comuni.  
La noia, la depressione, il sonno, la mancanza di gioia: tutto falso. O meglio, tutto da prendere con le pinze, senza restare intrappolati nel meccanismo infernale delle dicerie. Sono gli scienziati, ormai in coro, che continuano a produrre ricerche in base alle quali si scoprono le vere qualità dello sbadiglio, che non è affatto associabile in modo automatico alla stanchezza o alla noia. Al contrario, per tradurre la voce della scienza in gergo popolare, lo sbadiglio serve a dare una svegliata al cervello. Lo rinfresca, meglio ancora se con aria pura. Ma non solo inaliamo, sbadigliando, aria fresca che ci raffredda il cervello, consentendogli di lavorare meglio, ma allo stesso tempo contraiamo e rilassiamo i muscoli della faccia, e quindi aumentiamo l’afflusso di sangue caldo attorno alla scatola cranica. Insomma: lo sbadiglio è un prezioso termoregolatore del nostro organismo. Inoltre, sono sempre gli scienziati a darci queste buone notizie, lo sbadiglio migliora il nostro tono muscolare e la frequenza cardiaca. Ed è contagioso, a partire dai 4 anni di età, in quanto produce empatia, comunicazione con gli altri, e allo stesso tempo alza il livello della nostra efficienza mentale. Nei loro studi, i professori hanno anche calcolato i tempi dello sbadiglio, associandolo, perfino sotto questo aspetto, al funzionamento del nostro intelletto: 7 secondi per l’uomo, 6 secondi per gli elefanti, 1,5 secondi per i topi. 
 










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