lunedì 4 maggio 2020

Non pensarci



Arriva il momento in cui i tuoi sbocchi sono otturati, come con della cera. Sei seduta in camera tua e senti nel corpo un dolore pungente che ti stringe la gola e si consolida pericolosamente nei piccoli sacchi lacrimali dietro gli occhi. Una parola, un gesto, e tutto quel che ti tieni dentro - risentimenti imputriditi, gelosie in cancrena, desideri superflui inappagati - scoppierà in rabbiose lacrime impotenti, in singhiozzi imbarazzanti e piagnistei senza un preciso destinatario. Non ci saranno braccia ad avvolgerti, nessuna voce ti dirà: "Su, su. Fatti un bel sonno e non pensarci".

Sylvia Plath, Diari







 

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