domenica 29 agosto 2021

Photograph

 

Non sono abituato a mettere foto che non mi appartengono. Ma quando l'ho vista sono stato prima soggiogato dalla sua bellezza e originalità. E più la guardo e più vedo in questo orso bianco tutto lo sconforto di una fauna, una flora, tutta la terra impotente contro il cosiddetto avanzamento intelligente dell'uomo. Semplicemente ci dice STOP! Vi prego, fermate il massacro della nostra terra!

David Verbeke

 


 

 

 

sabato 28 agosto 2021

giovedì 26 agosto 2021

martedì 24 agosto 2021

lunedì 23 agosto 2021

Felicità / 2

 

C’è una felicità, una gioia
nell’anima che è stata
sepolta viva in ciascuno di noi
e dimenticata.
Non si tratta di uno scherzo da bar
né di tenero, intimo umorismo
né di amicizia affettuosa
né un grande, brillante gioco di parole.
Sono i superstiti sopravvissuti
a ciò che accadde quando la felicità
fu sepolta viva, quando essa
non guardò più
dagli occhi di oggi, e non si
manifesta neanche quando
uno di noi muore – semplicemente ci allontaniamo
da tutto, soli
con quello che resta di noi,
continuando ad essere esseri umani
senza essere umani,
senza quella felicità.

Jack Hirschman, New York, 13/12/1933 – San Francisco, 22/08/2021

 


 

 

domenica 22 agosto 2021

Purpose

 


 

 

 

 

Laika / 2

 

Cos'è che risuona dall'alto dei cieli?
è un pianto sommesso, un guaito lontano.
È Laika che piange: dov'è che noi andiamo?
Andiamo nel cielo, sogniamo la luna,
vedremo anche Marte se avremo fortuna.
A me non importa di sogni di gloria,
mi importa di Laika, che piange da sola.

Pasquale Pozzessere

 

https://pesciconleali.blogspot.com/2017/11/laika.html





When?

 


 

 

 

venerdì 20 agosto 2021

Invisible

 

I'm invisible

Float across the floor

You can't even see me

Drift through walls and tables

But you still don't believe me

I'm not one to give up

But I feel I'm at a loss

To you I'm invisible





 

 

 

 

Un albero. Una pietra. Una nuvola

 

 

- È questo. E ascolta bene. Ho riflettuto sull’amore e ci ho ragionato sopra. E mi sono reso conto dov’è il nostro sbaglio. Gli uomini s’innamorano la prima volta. E di chi s’innamorano?

Il ragazzo teneva la morbida bocca semiaperta e non rispose.

- Di una donna, - disse il vecchio. - Senza scienza, senza guida, intraprendono l’esperienza più sacra e pericolosa su questa terra di Dio. S’innamorano di una donna. Esatto, figliolo?

- Sì, - disse piano il ragazzo.

- Cominciano dalla parte sbagliata dell’amore. Cominciano dal culmine. C’è da meravigliarsi poi che sia una tale miseria? Sai come dovrebbero amare gli uomini?

Allungò una mano e afferrò il ragazzo per il colletto della giacca di cuoio. Gli dette piano uno scrollone e gli occhi verdi guardavano gravi in basso senza ammiccare.

- Figliolo, sai come dovrebbe cominciare l’amore?

Il ragazzo sedeva rannicchiato e immobile ascoltando. Adagio scosse la testa. Il vecchio si piegò più vicino e sussurrò:

- Un albero. Una pietra. Una nuvola.

Pioveva ancora nella strada: una molle, grigia pioggia senza fine.

(...)

- Sono sei anni ormai che me ne vado in giro a costruire la mia scienza. E adesso sono un maestro. Figliolo. Adesso amo tutto. Non devo più nemmeno rifletterci. Vedo una via piena di gente e dentro di me si accende una luce. Vedo un uccello nel cielo. Incontro un viandante per la strada. Tutto, figliolo. E chiunque. Tutto estraneo e tutto amato. Ti rendi conto di cosa significa una scienza come la mia?

Rigido il ragazzo stringeva le mani all’orlo del banco. Finalmente chiese:

- E quella signora l’avete ritrovata davvero?

- Cosa? Che dici, figliolo?

- Voglio dire, - fece timido il ragazzo. – Vi siete poi innamorato d’una donna?

Il vecchio abbandonò la presa sul colletto del ragazzo. Si voltò e per la prima volta i suoi occhi verdi ebbero uno sguardo vago e sperduto. Alzò il boccale dal banco e trangugiò la birra gialla. Scuoteva la testa in qua e là, poi finalmente rispose:

- No, figliolo. Vedi, quello è l’ultimo passo nella mia scienza. E io vado prudente. Non mi sento ancora pronto.

 Carson McCullers, La ballata del caffè triste

 


 

 

martedì 17 agosto 2021

Moon Bear Homecoming

 

101 orsi della luna sottratti al loro doloroso destino in un ‘fattoria della bile’ assaporano finalmente il gusto della libertà grazie a un’associazione di volontari che li ha salvati.

Una splendida storia a lieto fine arriva dalla Cina, dove ha avuto luogo il più grande salvataggio di orsi della storia: ben 101 esemplari appartenenti alla specie dell’orso nero (detto anche orso della luna o orso tibetano) sono stati salvati da un’ex fattoria della bile a Nannin (Cina). A partire dal 1998 l’associazione Animal Asia ha iniziato ad occuparsi della salute e della tutela degli orsi, impegnandosi concretamente affinché le ‘fattorie della bile’ vengano chiuse per sempre. L’associazione ha raccontato in un documentario, Moon Bear Homecoming, tutte le azioni messe in atto dai volontari cinesi per sottrarre i 101 animali a un destino crudele: dopo molti anni di soprusi, gli orsi sono stati trasferiti nella riserva protetta.

https://www.greenme.it/

 

Nelle fattorie della Cina, circa 20 mila orsi Neri Asiatici, conosciuti come Orsi della Luna per la loro stupenda luna crescente sul pelo del torace, dopo essere stati catturati con trappole che spesso causano loro terribili mutilazioni, vengono imprigionati per oltre 20 annitutta la durata della loro vita, in strette gabbie di metallo. Queste gabbie, non più grandi del loro stesso corpo, impediscono qualsiasi movimento, deformando le ossa e atrofizzando gli arti. 

Gli orsi vengono “munti” giornalmente per la dolorosissima estrazione della loro bile attraverso rudimentali cateteri di metallo conficcati profondamente nelle loro cistifellee, oppure attraverso fori permanentemente aperti ed infetti praticati nel loro addome, attraverso i quali la bile gocciola.  La sofferenza è tale che molti animali impazziscono letteralmente dal dolore, che tentano di vincere sbattendo violentemente la testa contro le sbarre delle minuscole celle in cui vivono e persino artigliandosi o mordendosi fino a strapparsi gli intestini. I più fortunati muoiono, ma nella maggior parte dei casi vengono messi in condizione di non potersi fare del male: vengono loro limati i denti ed estratti gli artigli. Ai più testardi vengono amputate le zampe.

La bile è usata nella medicina tradizionale cinese come blando antiinfiammatorio, nonostante siano disponibili oltre 50 rimedi alternativi, erboristici e di sintesi. Oggi viene impiegata anche per beni di largo consumo destinati al mercato asiatico tra i quali shampoo, dentifrici, bibite, medicinali, vini, shampoo e bevande della tradizione asiatica (in particolare di Cina, Corea e Vietnam).

https://www.animalsasia.org/it/our-work/end-bear-bile-farming/

 







domenica 15 agosto 2021

Alone

 

Sto bene da solo, ma non sono un solitario. Cerco gli altri per scelta, non per timore della solitudine. E scelgo con chi stare. Perché siamo fatti per stare con pochi.

Agostino Degas

 

 


 


Pressappoco

 

Prende in mano oggetti scompagnati – una pietra,
una tegola rotta, due fiammiferi bruciati,
il chiodo arrugginito del muro di fronte,
la foglia entrata dalla finestra, le gocce
che cadono dai vasi annaffiati, quel filo di paglia
che ieri il vento portò sui tuoi capelli, – li prende
e là nel suo cortile costruisce pressappoco un albero.
In questo “pressappoco” sta la poesia. La vedi?

Ghiannis Ritsos

 


 

 

Senza speranza

 


 

 

 

 

sabato 14 agosto 2021

Incendi Italia

 

In una nota apparsa ieri su Globalist.it viene posto in risalto che gli incendi finora verificatisi in Italia hanno distrutto circa 80 mila ettari di boschi, di biodiversità, di ossigeno, con un costo che, secondo la Coldiretti, si aggira intorno ai 3 miliardi di euro.

La responsabilità di questo immane disastro risale al governo Renzi del 2017 e alla sua ministra Madia, che hanno soppresso il Corpo forestale dello Stato, trasferendo soltanto ai vigili del fuoco l’onere dello spegnimento degli incendi, peraltro senza nulla prevedere per la loro prevenzione.

Nel contempo la gestione della flotta di canadair appartenente allo Stato italiano è stata data, con bandi di appalto di dubbio svolgimento, a società private, tra le quali primeggia la Babcock Italia (ex Inaer, corporation quotata al London Stock Exchange), per costi stellari che già nel 2017 prevedevano 15 mila euro all’ora per l’utilizzo dei canadair, mentre il costo di mercato si aggirava sui 4/5 mila euro all’ora, quindi tre volte tanto.

A ciò è da aggiungere che è assolutamente illecito affidare una tanto delicata funzione pubblica a dei privati, che potrebbero anche essere in conflitto d’interesse con gli autori degli incendi. Ed è da aggiungere, per somma disgrazia, che i disastri ambientali, ad opera della riforma della giustizia Cartabia, sono divenuti praticamente non più perseguibili, in quanto non rientrano tra i reati il cui regime è sottratto a quello della improcedibilità dell’azione dopo il decorso di un breve lasso di tempo.

Il motivo della messa a gara di questo delicatissimo servizio sarebbe il fatto che i vigili del fuoco non dispongono di piloti. A parte la considerazione che un governo come quello Renzi/Madia non avrebbe mai potuto promuovere una legge, lasciando aperto un problema di così vaste proporzioni, sta di fatto che l’Italia dispone di un gran numero di piloti, oltre quelli di Alitalia, che da mesi sono a terra senza lavoro.

E poi i piloti abbondano nell’aeronautica militare e nulla impedisce di utilizzarli in casi di emergenza, come quello degli incendi, anziché tenerli impegnati nel pilotaggio degli F-35, inutilmente acquistati dagli Stati Uniti per un costo di 105 milioni ad aereo per un totale di 90 aerei con una spesa complessiva di 14 miliardi di euro (mentre un canadair costerebbe solamente 37 milioni di euro, circa un quarto e ne abbiamo in tutto 19).

È un puro scandalo e assolutamente incredibile è il silenzio dell’attuale governo Draghi e dei mezzi di comunicazione in ordine a questo disfacimento dell’organizzazione amministrativa e della quasi totale distruzione del territorio e del paesaggio italiani.

Ed è per questo, che ancora una volta, invito a dare attuazione agli articoli 1, 2, 3, 4, 9, 11, 41, 42 e 43 della nostra Costituzione repubblicana e democratica.”

Prof. Paolo Maddalena, Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale

 




Felicità

 

Ci sono tante vie per la felicità, ma solo i gatti conoscono le scorciatoie.

E. Jáuregui, Quattro chiacchiere con la mia gatta

 

 


Felicità, dichiarata fac-simile

dal giudizio che ha rilasciato un orefice,

quella vera sarà

senza un graffio di ruggine






Traslocare

 

Traslocare dentro un’altra
lingua. Portare soltanto
piatti e bicchieri per mangiare.
Affacciarsi alla finestra
trovarsi il mare sulla destra.

Andrea Bajani, Promemoria

 





venerdì 13 agosto 2021

Gino

 

 «Non sono pacifista, io sono contro la guerra. Perché la guerra non si può umanizzare, si può solo abolire» 

 

 

 

 

mercoledì 11 agosto 2021

Guardatevi intorno

 

Di là dalle pianure di flanella, i grafici d’asfalto e gli orizzonti di ruggine sbilenca, e di là dal fiume tabacco sormontato da alberi piangenti e monetine di sole che filtrano sull’acqua alla foce, nel punto oltre il frangivento, dove i campi incolti rosolano striduli al caldo antimeridiano: sorgo, farinello, leersia, salsapariglia, cipero, stramonio, menta selvatica, soffione, setaria, uva muscadina, verza, verga aurea, edera terrestre, acero da fiore, solano, ambrosia, avena folle, veccia, gramigna, fagiolini spontanei invaginati, tutte teste che annuiscono dolcemente a una brezza mattutina che è la morbida mano di una madre sulla guancia. Uno strale di storni scoccato dalle stoppie del frangivento. Il lucore di rugiada che resta lí a svaporare tutto il giorno. Un girasole, altri quattro, uno chino, e lontani cavalli rigidi e immoti come giocattoli. Annuiscono tutti. Suoni elettrici di insetti indaffarati. Sole biondo birra, cielo pallido e volute di cirri cosí alte da non fare ombra. Insetti indefessamente indaffarati. Quarzo, selce, scisto e croste di condrite ferrosa nel granito. Terra antichissima. Guardatevi intorno. L’orizzonte tremola, informe.

DFW, Il re pallido

 


 

 

 

Corsivo

 

Questo non è un libro di ricordi. Questo libro è la storia della mia vita, il tentativo di raccontare questa vita seguendo un ordine cronologico e di scoprirne il significato. Ho amato e amo la vita, e non meno della vita (ma neanche di più) amo il suo significato. Scrivo di me nel passato e nel presente, e parlo del passato con il mio linguaggio del presente. In momenti diversi mi è capitato di scrivere brani di memorie e, quando parlavo di me stessa, non mi sentivo completamente a mio agio, era come se imponessi al lettore un protagonista che egli non si aspettava da me. Qui parlerò più di me che di tutti gli altri presi insieme, quasi tutto riguarderà me, la mia infanzia, la mia giovinezza, gli anni della maturità, i miei rapporti con gli altri, ecco il disegno di questo libro. Il mio pensiero vive non soltanto nel passato (come memoria), ma anche nel presente (come coscienza di me stessa nel tempo). Il futuro può anche non esserci affatto, o essere breve, schematico e frammentario.

Berberova, Il corsivo è mio 

 


 

domenica 8 agosto 2021

Make me a mask

 

Non trovo la maschera giusta per frequentare gente, per vedere posti. Forse sono quello che viene chiamato un caratteraccio. Forse sono diversa, ma vengo subito fraintesa. Credono che io mi comporti così per egoismo, per orgoglio. Invece è l'impossibilità di confrontarmi e di sopportare le infamie del mondo.

Anna Maria Ortese

 



 

 

 

Imprese

 



 



venerdì 6 agosto 2021

giovedì 5 agosto 2021

Family / La Famille

 

Era sempre stato un padre timoroso: quando i figli erano ancora adolescenti, all'inizio di ogni estate, la preoccupazione era che potessero annegare, al lago o al mare, ed era sollevato quando li vedeva tornare a casa per passare la serata con lui. Di solito questo sollievo era l'unico modo che aveva di avvertire quella paura, della quale non parlava mai e che cercava di controllare all'interno del proprio cuore. Come faceva quando erano bambini e tutti erano attratti dalla grossa quercia sul retro della casa su cui si volevano arrampicare. Li guardava sorridente e intanto si immaginava la caduta, ed era già pronto ad afferrare i loro piccoli corpi prima che precipitassero a terra. O perlomeno erano le gambe ad essere pronte. Le mani, le teneva in tasca, oppure incrociava le braccia, in modo che, ai bambini che guardavano giù, apparisse rilassato e fiducioso, mentre il cuore gli batteva a più non posso al suono di quelle due parole che avrebbe voluto gridare, e non gridava: non cadete! D'inverno era meno spaventato: si assicurava di persona che il ghiaccio reggesse prima che ci pattinassero sopra, e li portava o li mandava a usare la slitta in punti che non confinassero con la strada. Così erano sopravvissuti all'infanzia, e lui con loro.

Andre Dubus, Padre d’inverno

 

Ph.: Alain Laboile

Born on May 1, 1968 in Bordeaux, France, 

Alain Laboile is a photographer and father of six.





 

martedì 3 agosto 2021

lunedì 2 agosto 2021

Frasi a effetto

 

Autoritarie, paralizzanti, circolari, a volte ellittiche, le frasi a effetto, dette anche scherzosamente briciole d’oro, sono una piaga maligna, tra le peggiori che hanno infestato il mondo. Diciamo ai confusi, Conosci te stesso, come se conoscere se stessi non fosse la quinta e più difficile operazione delle aritmetiche umane, diciamo agli abulici, Volere è potere, come se le realtà bestiali del mondo non si divertissero a invertire tutti i giorni la posizione relativa dei verbi, diciamo agli indecisi, Comincia dal principio, come se quel principio fosse il capo sempre visibile di un filo male arrotolato che bastasse tirare e continuare a tirare per giungere all’altro capo, quello della fine, e poi, fra il primo e secondo, avessimo fra le mani una linea retta e continua dove non c’era stato bisogno di sciogliere nodi né districare strozzature, cosa impossibile che accada nella vita dei gomitoli e, se ci è consentita un’altra frase a a effetto, nei gomitoli della vita. Cominciamo dal principio… Puro inganno di innocenti e sprovveduti, il principio non è mai stato il capo nitido e preciso di una linea, il principio è un processo lentissimo, tardivo, che richiede tempo e pazienza perché si capisca la direzione in cui vuole andare, che tasta il cammino come un cieco, il principio è solo il principio, ciò che ha fatto vale tanto quanto niente.

José Saramago, La caverna

 


 

 


Do not forget

 



 

 

 

 

domenica 1 agosto 2021