Mi rimangono le case in cui sono stato felice, dove ho
assistito alla bellezza, alla bontà, dove ho vissuto pienamente. Guardo la
fisionomia delle abitazioni come se fossero volti, torno a esse con
l’immaginazione, salgo scale, apro porte e contemplo quadri. Non so se gli
uomini siano troppo ingrati con le case, o se la mia gratitudine nei loro
confronti sia una forma di nevrosi. Il fatto è che amo i luoghi dove ho
incontrato un minuto di pace, non li dimentico mai, li porto con me e conosco
la loro essenza intima, il mistero ansioso di rivelarsi che abita in ogni
parete. Sono certo che le case cerchino di parlare, di farsi amare, e a volte
mi spiego i fantasmi: come non ritornare dalla morte, a visitare le case amate?
Io sarò un fantasma infaticabile.
Julio Cortazar
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