mercoledì 8 ottobre 2014

E120



Il colorante rosso cocciniglia, indicato nelle etichette con il numero E120, è di origine naturale: viene ottenuto dal corpo essiccato di alcuni insetti della specie Dactylopius coccus  che si nutrono della linfa delle piante grasse ( in particolare cactus e fichi d’india) e secernono un liquido colorato per proteggersi dai predatori.
Questa sostanza dal colore rosso (detto anche carminio)  è presente soltanto nelle femmine e raggiunge la massima concentrazione in quelle gravide. 
Per produrre un chilogrammo di colorante servono 100.000 insetti.
L’estrazione avviene dalle uova essiccate oppure,  se si vuole ottenere  una tinta più intensa e brillante, facendo essiccare direttamente l’insetto. Successivamente vengono pulite, ridotte in polvere e trattate con ammoniaca o con una soluzione di carbonato di sodio per estrarre l’acido carminico, che è la molecola colorata.  All’occorrenza viene aggiunta della calce per ottenere sfumature di color porpora.
La cocciniglia viene purtroppo utilizzata per la produzione della maggior parte dei coloranti rossi nell’industria alimentare, per produrre prodotti di bellezza come fard e rossetti, e in misura minore per la tintura dei vestiti. Nell’archivio di Trashfood sono riportati diversi alimenti che contengono l’E120. Tra gli alimenti più comuni consumati forse inconsapevolmente dai vegetariani (non parliamo dei salumi e gli hamburger industriali, che lo contengono per dare una colorazione maggiormente appetitosa alla carne), la cocciniglia si trova in prodotti per bambini come il Fruttolo, nel Campari (ecco da dove viene il suo colore rosso profondo), mentre la Lindt lo usa nei cioccolatini Lindt Passion.
La FDA si è pronunciata sulla necessità di segnalare nell’etichetta questo additivo e la sua origine in tutte le etichette degli alimenti e i cosmetici per assicurarne un uso sicuro. Negli Stati Uniti, alcune associazioni di consumatori hanno chiesto all’FDA che l’acido carminico e composti simili vengano espressamente dichiarati in etichetta e ne venga indicata l’origine animale, a tutela dei consumatori vegetariani stretti.





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