Riguardare
i luoghi significa guardarli altrimenti, con la levità di chi non vuole farsi
soffocare dal passato, con la gioia di chi parla di cose amate. Riguardare i
luoghi significa riconoscerli per quello che oggi sono diventati, senza
rimpianti, nostalgie. Significa riconoscere genealogie, case, antenati, ma
anche pensare ai bambini, a quelli che verranno. Sulla scena geografica del
vecchio e nuovo mondo si affacciano individui e gruppi che hanno bisogno
d’inventare il villaggio, le origini, la piccola patria come luogo di una
diversità da recuperare, di una superiorità da ostentare. Riguardare significa
rispetto, attenzione, ma anche riflessione sulla necessità di un nuovo senso
comunitario, di un nuovo senso pubblico.
(...)
Riguardare
significa avere cura. Cura è parola densa, che parte dalla sfera emozionale,
oscillando tra sollecitudine, premura, attenzione, riguardo, preoccupazione e
inquietudine fino ad indicare l’amore e la pena amorosa. La cura ha un senso
vivo anche nella sfera pratica e parla di coltivazione delle piante e di
allevamento degli animali, di un’attenzione che si espande alla natura e alla
terra, oltre che alle persone. I luoghi hanno bisogno di amore vero, quello che
nasce da una salvifica schiettezza, quello che mette a nudo bellezze e
bruttezze per esaltare la profonda complessità del reale. Cura dei luoghi significa
anche farsi carico delle verità drammatiche, quelle che tutti vorremmo tacere o
imbellettare, nascondere o rifiutare in ogni modo. Cura è anche saper fare i
conti con il dolore.
L’avere
cura non è soltanto un fatto etico, morale, estetico è anche una pratica
concreta. L’agire superficiale non prevede cura, ma l’occultamento dei
problemi, o una loro falsa soluzione. Cura significa avere attenzione per le
persone, per i rapporti, per i legami. La cura ha una visione globale del
corpo, del corpo-paese, del corpo-comunità e dell’alterità che al corpo si
accosta. Riguardare per cambiare significa muoversi a piedi in quei luoghi che
sembrano condannati all’inesorabile marginalità, e che invece potrebbero
trasmettere vitalità al mondo. Riguardare è attraversare paesi e campagne,
conoscere quelli che arrivano, apprendere l’arte del camminare vigile,
silenzioso, spesso solitario.
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