Le “puppy mills” sono delle vere e proprie “fabbriche di cuccioli” dove si producono cani di qualsiasi razza, poi spediti come pacchi postali e venduti alle fiere del cucciolo o nei negozi di animali. La realtà di questi canifici è orribile: le fattrici vengono fatte accoppiare fin dal primo calore e non esiste per loro la parola “tregua”; anzi, per ottimizzare i tempi, vengono utilizzate iniezioni di ormoni che provocano i calori, così che possano essere coperte, partorire e sfornare cuccioli. Questo per tutta la vita, finché smettono di essere produttive e a quel punto “spariscono”, per far posto a cagnoline più giovani. Ai maschi non va meglio, a parte il momento dell’accoppiamento, trascorrono il resto della loro vita perennemente legati, in gabbia o in capannoni senza conoscere il piacere di una camminata sull’erba o di una carezza. Per chi li sfrutta, rappresentano esclusivamente delle macchine per fare soldi, che possono essere gettate e sostituite in qualsiasi momento; e non fa nulla se sono obbligati ad una vita caratterizzata da scarsissime condizioni igieniche, alimentazione scadente e privazione totale di qualsiasi forma di socializzazione. E anche loro, quando diventano “vecchi” sono soppressi senza troppi indugi. I cuccioli vengono tolti alle madri verso i 30-35 giorni quando sono a malapena svezzati, caricati sui camion e spediti alla volta di chi ha commissionato il cagnolino perfetto, ma rigorosamente a tariffa “low cost”; sono pagati dai commercianti circa 20-30 euro, per poi essere rivenduti a 200-400 euro. Aspettare qualche giorno in più significherebbe sobbarcarsi inutili costi di mantenimento e il rischio che cresciuti, piacciano di meno ai compratori. Messi in gabbie per uccellini o in cassette della frutta anche per due, tre giorni, i cuccioli muoiono per il caldo, per asfissia, per la sete, la fame o per malattie che già avevano in corso. Nessuno di questi piccoli è vaccinato, perché i controlli veterinari rappresenterebbero altri costi aggiuntivi e poi perché non è possibile somministrare alcun vaccino prima dei 50 giorni. Non hanno quindi ha alcun tipo di difesa contro qualsiasi malattia e sono esposti a rischi altissimi con conseguenze quasi sempre nefaste. Spesso, una volta giunti a destinazione, ai cuccioli viene iniettato un cocktail di gammaglobuline, antibiotici ed eccitanti, per farli apparire sani e vivaci, salvo poi, terminato l’effetto, cominciare a manifestare vari problemi, che non sono solo fisici. Staccati precocemente dalla madre e vissuti in un contesto privo di stimoli, potranno infatti sviluppare problemi di comportamento e di relazione, dimostrando problematiche che richiedono il supporto di un educatore.
venerdì 24 aprile 2015
Puppy mills
Le “puppy mills” sono delle vere e proprie “fabbriche di cuccioli” dove si producono cani di qualsiasi razza, poi spediti come pacchi postali e venduti alle fiere del cucciolo o nei negozi di animali. La realtà di questi canifici è orribile: le fattrici vengono fatte accoppiare fin dal primo calore e non esiste per loro la parola “tregua”; anzi, per ottimizzare i tempi, vengono utilizzate iniezioni di ormoni che provocano i calori, così che possano essere coperte, partorire e sfornare cuccioli. Questo per tutta la vita, finché smettono di essere produttive e a quel punto “spariscono”, per far posto a cagnoline più giovani. Ai maschi non va meglio, a parte il momento dell’accoppiamento, trascorrono il resto della loro vita perennemente legati, in gabbia o in capannoni senza conoscere il piacere di una camminata sull’erba o di una carezza. Per chi li sfrutta, rappresentano esclusivamente delle macchine per fare soldi, che possono essere gettate e sostituite in qualsiasi momento; e non fa nulla se sono obbligati ad una vita caratterizzata da scarsissime condizioni igieniche, alimentazione scadente e privazione totale di qualsiasi forma di socializzazione. E anche loro, quando diventano “vecchi” sono soppressi senza troppi indugi. I cuccioli vengono tolti alle madri verso i 30-35 giorni quando sono a malapena svezzati, caricati sui camion e spediti alla volta di chi ha commissionato il cagnolino perfetto, ma rigorosamente a tariffa “low cost”; sono pagati dai commercianti circa 20-30 euro, per poi essere rivenduti a 200-400 euro. Aspettare qualche giorno in più significherebbe sobbarcarsi inutili costi di mantenimento e il rischio che cresciuti, piacciano di meno ai compratori. Messi in gabbie per uccellini o in cassette della frutta anche per due, tre giorni, i cuccioli muoiono per il caldo, per asfissia, per la sete, la fame o per malattie che già avevano in corso. Nessuno di questi piccoli è vaccinato, perché i controlli veterinari rappresenterebbero altri costi aggiuntivi e poi perché non è possibile somministrare alcun vaccino prima dei 50 giorni. Non hanno quindi ha alcun tipo di difesa contro qualsiasi malattia e sono esposti a rischi altissimi con conseguenze quasi sempre nefaste. Spesso, una volta giunti a destinazione, ai cuccioli viene iniettato un cocktail di gammaglobuline, antibiotici ed eccitanti, per farli apparire sani e vivaci, salvo poi, terminato l’effetto, cominciare a manifestare vari problemi, che non sono solo fisici. Staccati precocemente dalla madre e vissuti in un contesto privo di stimoli, potranno infatti sviluppare problemi di comportamento e di relazione, dimostrando problematiche che richiedono il supporto di un educatore.
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